Don Fabrizio Moscato – Commento al Vangelo del 5 Ottobre 2020

Quel dottore della legge cerca davvero risposte… A chi fare del bene? Chi è il mio prossimo? A chi rivolgere la mia attenzione? Per chi vale la pena di perdere tempo?
Quali sono gli obiettivi “sicuri” con i quali posso ottenere “punteggi” per la vita eterna? Su quali situazioni, invece, non conviene immischiarsi o compromettersi?

Insomma, Maestro, dove trovo il “vero” prossimo che ha bisogno di me, e che in fondo mi serve per sentirmi “a posto”?
Il dottore della legge è preoccupato di stabilire un confine chiaro, una regola e dei tratti che gli servano per “riconoscere” i suoi obiettivi, e dunque amarli. Il prossimo che cerca, lo cerca a partire da se stesso…
Con la sua risposta, Gesù stravolge la mia prospettiva di dottore della legge: il prossimo non è strumentale alla mia voglia di amare, e quindi non va cercato…

Semplicemente, ogni giorno, la vita mi mette davanti persone, situazioni, problematiche, dinanzi alle quali il mio sguardo può cambiare, le mie linee di demarcazione possono saltare, ed io posso “farmi prossimo” di chi mi sta davanti…
Dunque, non la ricerca di un “prossimo”, ma il concreto “farsi prossimo”…
Da una strana “caccia al prossimo”, ad un lento, faticoso, paziente movimento di attenzione e di cura, di accoglienza di quanto mi sta attorno ed accanto, piuttosto che di quanto vado a scegliere in base ai miei criteri.
Difficile sì… Perchè tutto sconvolge i miei piani, stravolge i criteri, sposta i confini, fa scricchiolare le mie sicurezze, rompe orologi e svuota tasche…

Impegnativo perchè ha il profumo della compassione di Gesù Cristo, mio buon Samaritano.
Per questo, vado e cerco di fare lo stesso.

Fonte: Telegram | Pagina Facebook

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