Don Fabrizio Moscato – Commento al Vangelo del 5 Maggio 2020

Nell’inverno del loro cuore freddo, i Giudei “accerchiano” Gesù che passeggia liberamente, per chiedergli di dichiararsi apertamente Cristo… Il loro animo è “sospeso”… Pretendono un motivo stringente e costringente per scegliere da che parte stare,o probabilmente solo per accelerare la condanna a morte…

Gesù non li esime dalla fatica del credere… Che è di tutti…
E offre qualcosa di più di un’argomentazione decisiva…
Offre la possibilità della libertà di credere…

Ascoltare una voce, quella del pastore che chiama le pecore, che le conosce, ed è da loro riconosciuto… Una voce che dice la loro identità, a chi appartengono, chi le ama veramente…
Ascoltare questa voce e seguire Gesù pastore verso il pascolo…

Farsi prendere da una mano, quella del pastore che assicura custodia, garantisce presa sicura, difende da ogni possibilità di essere “strappati” via, di essere perduti…
Farsi tenere dalla mano di Gesù, che è anche la mano del Padre…

Questa voce non si impone per attrarre a sé magicamente…
Questa mano non si chiude per imprigionare e possedere…

Le due immagini forti mi lasciano tutta la libertà di decidere, di mantenere quelle sana incertezza, quella “sospensione d’animo”, che dice una scelta personale…

Posso scegliere se ascoltare la voce del Pastore, o seguire altre voci, più attraenti…
Posso scegliere se rimanere nella custodia della mano di Dio oppure svincolarmi…

Posso scegliere…

Fonte: Telegram | Pagina Facebook

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