Don Fabrizio Moscato – Commento al Vangelo del 26 Febbraio 2021

Quella a cui Gesù mi chiama è una giustizia “super”…
Non basta ripetermi: “Non ho ammazzato nessuno!”

Sono abituato a immaginarmi la giustizia come un equilibrio da raggiungere, un armonia di doveri nelle relazioni, un rispetto reciproco per cui tutto rimane al posto giusto…

Insomma… Una coerenza bilanciata di risposte… Bene al bene… Male al male… Saluto al saluto… Silenzio al silenzio… Schiaffo a schiaffo… Ferita a ferita…
Così mi hanno insegnato…

Gesù, però, mi fa entrare lì dove vengono partorite tutte le mie reazioni, nel modo di vivere le relazioni, nelle ferite che posso infliggere anche con “semplici” parole o con “semplici” gesti, nel mio cuore di “killer seriale”, anche se non apertamente dichiarato…

E mi fa capire che è dentro che devo cambiare, per cominciare ad amare facendo il primo passo, ben oltre le bilance del “dato e ricevuto”, più in là degli equilibrismi diplomatici che servono soltanto a celebrare distanze…

Non serve, perciò, investire sul sacrificio religioso, che mi garantisce la coscienza a posto… Urge prima di tutto recuperare rapporti, riorientare i passi dall’altare al fratello, spezzare catene che impediscono di vivere veramente…

Non basta ripetersi il “non uccidere”…
Bisogna far vivere l’altro…
E solo l’amore fa vivere…
Faticosa questa giustizia che non viene dalla mera osservanza di una legge, ma che chiede che per amare io muoia un po’ a me stesso…
Per poi ritrovarmi vivo d’amore a salire con mio fratello i gradini dello stesso altare…
Questo sì che è “super”!

Fonte: Telegram | Pagina Facebook

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