don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 5 Novembre 2019

Ascolto E Sguardo

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri

https://youtu.be/YHaJYNJn97c

Letta la parabola, la tentazione è di chiuderla facile: devo trovare tempo per Dio, non ci sono scuse.

Il che poi corrisponde di solito a trovare il tempo per pregare, andare a Messa, partecipare alle attività della parrocchia o di qualche movimento, per i più scrupolosi un po’ di volontariato coi poveri, i preferiti di Dio.

Ma non si tratta di trovare tempo per Dio.

Si tratta di trovare Dio nel tempo della nostra vita.

La chiamata del Vangelo è un invito a traslocare: si prendono armi e bagagli della propria esistenza (idee, sentimenti, legami, responsabilità, capacità, lavori, interessi, desideri, sogni, fatiche, problemi, atteggiamenti, scelte…) e ci si trasferisce in un’altra dimora, quella del Regno di Dio.

Che fuor di metafora significa prendere la decisione radicale e coraggiosa di affrontare ogni singolo capitolo e ogni particolare ambito della propria vita a partire dalla parola del Vangelo e dalla volontà di vivere sotto lo sguardo del Signore.

Non c’è occasione o circostanza che non possa essere interpretata muovendo da ciò che Gesù ci ha rivelato dell’uomo e di Dio o che non contenga la possibilità di essere vissuta in rapporto con il Signore.

Il Vangelo non ci chiede di riservare nella “nostra dimora” qualche sgabuzzino (la preghiera, il volontariato, la parrocchia…) in cui rinchiudere Dio, ma di avere il coraggio di traslocare da Lui.

Vita natural durante.

Fonte: il sito di don Cristiano

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Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 15-24
 
In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

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