don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 14 Ottobre 2019

Ascolto E Sguardo

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri

https://youtu.be/QJjbcgAKmic

Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.»

Oggi la smania per i «segni» si chiama voglia di «lasciare un segno». Il desiderio di incidere, di essere efficaci, più ancora, di diventare memorabili. Di per sé non è una cosa brutta, anzi. Forse lo si può perfino interpretare come una ribellione alla vita che finisce.

Se non fosse che quel «lasciare un segno» è sovente – molto sovente – parente stretto del culto della personalità. Decisamente un po’ di più del sacrosanto desiderio di dare un senso alla vita.

Il concetto di fondo è che il «segno» che deve restare sei tu, o meglio, le tue performance, il carisma, le eccellenze qualunque esse siano.

Mi pare che anche tra i credenti questo approccio spopoli. Si cerca un «segno» in chi «lascia il segno». Ci si impegna a «lasciare il segno».

Carisma, doti di presenza, capacità dialettica, curriculum ecclesiale, progetti realizzati, pubblicazioni, conoscenze, seguito, appartenenze, preparazione, simpatia, cultura e così via.

E poi, vuoi non dare un’occhiata anche al bagaglio delle qualità spirituali e delle virtù cristiane? Generosità, umiltà, comprensione, spirito di preghiera, mitezza, franchezza, tenacia, rigore morale, eccetera.

Il «segno» è colui che avvince e che convince. Non poi così diverso da ciò che chiedevano a Gesù.

E tutti dietro al «segno», fino a quando non ne sorge un altro «più segno» del precedente. Una vita cristiana sottomessa alla legge della spettacolarità.

Per carità, se per qualcuno tutto ciò è davvero di aiuto alla fede, nulla di male, anzi.

Ma val la pena ricordare che l’unico «segno» di cui abbiamo bisogno ci è già stato dato: il Figlio, la sua vita donata per amore, il sepolcro aperto il giorno di Pasqua.

È tutto ciò che serve per credere. È l’unica cosa che siamo chiamati ad annunciare.

Fonte: il sito di don Cristiano

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A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 11, 29-32 In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del  giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». Parola del Signore

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