Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 29 Febbraio 2020

Gesù ci insegna a stare insieme ai peccatori… ai diversi da noi… ai lontani!
Non è facile…
Su questo noi corriamo due rischi: da una parte viviamo con la sindrome dei farisei e degli scribi… la sindrome degli schizzinosi… la sindrome dei giudicanti… di quelli che si sentono migliori e non vogliono sporcarsi stando insieme ai peccatori.

Dall’altra parte c’è anche il rischio di volere scimmiottare Gesù senza averlo capito… rischiando, quindi, di diventare misericordisti, o peggio di perdere la nostra identità pur di scimmiottare, appunto, Gesù.

Il giusto equilibrio
Gesù stava con i peccatori ma senza giudicarli e senza perdere la sua identità. E stava con loro, non per convertirli, come spesso si dice, ma perché essi si convertissero!!!

Tra convertire e permettere che si convertano c’è una differenza abissale!!!
Gesù non costringe nessuno a fare qualcosa, tantomeno a convertirsi… non si impone, ma propone la sua presenza e la sua vicinanza… perché questa vicinanza possa fare scattare qualcosa dentro al cuore delle persone… perché questa presenza possa provocare la conversione…

Gesù si propone perché la conversione possa essere una scelta libera di chi si lascia provocare da Lui.

Questo è lo stile da imitare: prossimità accogliente… non distaccato giudizio disprezzante!

Fonte

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Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 5, 27-32 In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». Parola del Signore

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