Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 19 Febbraio 2020

Ho letto e riletto questo vangelo e penso che la parola chiave per comprendere questa guarigione sia “villagio”.

Gesù per guarire questo cieco se lo deve portare fuori dal villaggio… evidentemente è proprio la vita del villaggio che ha reso cieca questa persona, infatti dopo la guarigione gli dice di non entrare dentro il villaggio.
Cosa accade dentro il villaggio? Cosa succede? Perché questa persona diventa cieca?

Il villaggio dobbiamo intenderlo come segno di chiusura… di mancanza di libertà… di mancanza di creatività… di omologazione… di appiattimento…
Siamo dentro il villaggio ogni volta che non riusciamo a dire la nostra e ci adeguiamo alla massa, al gruppo e dalla massa, dal gruppo ci facciamo influenzare… ci facciamo spersonalizzare…

Ecco perché il primo passo è uscire fuori dal villaggio… perché lì si diventa ciechi.

Cieco è colui che non vede più… colui che ha difficoltà a vedere e apprezzare la realtà… colui che perde l’obiettività delle cose, delle situazioni, delle persone perché il suo sguardo sulla realtà è mediato dal proprio gruppetto… è influenzato, appunto, dal modo di vedere del villaggio.

Ciechi siamo noi ogni volta che ci chiudiamo e isoliamo nel nostro gruppo e perdendo ogni obiettività ci lamentiamo di ciò che vediamo… degli altri… di quelli fuori dal gruppo… di ciò che viviamo… di ciò che abbiamo quotidianamente davanti agli occhi.
Ciechi perché non riusciamo a cogliere la bellezza della realtà… perché ci sappiamo facilmente soffermare sulle cose che non vanno non vedendo, invece, tutte quelle cose che ci parlano di Dio!

Gesù guarisce imponendo le mani e mettendo la saliva negli occhi.
L’imposizione delle mani è segno dello spirito… ma anche di un mandato missionario e la saliva è segno della Parola perché la saliva serve ad articolare bene il linguaggio… la parola. E, allora, solo alla scuola della Parola e dello Spirito si può imparare a vedere bene.
Vedrai bene quando capirai che hai una missione… quando capirai che c’è una Parola da vivere e da portare agli altri.

Gente come alberi che cammino: questa è l’idea di persone che ha questo cieco ormai quasi guarito. Gente come alberi che camminano… questo a volte sembriamo noi… alberi che camminano… inanimati… passivi… destinati al nulla… meccanicamente avviati ad un inesorabile destino…

Vide chiaramente: e questa è la vera visione… vederci chiaro… sapere distinguere le cose… fare discernimento… ma anche “vedere da lontano”… capire il prima possibile le cose… avere l’occhio allenato per comprendere…

La guarigione avviene in due tempi perché la fede non è magia… perché il cammino di fede è appunto un cammino… perché per comprendere e acquisire uno stile di vita ci vuole tempo… ci vuole allontanarsi dal villaggio… dai vecchi stili di vita e questo… spesso non avviene subito… a volte ci vuole del tempo e la tendenza e tentazione di fare del villaggio e dei vecchi stili di vita una casa è forte!

Incamminiamoci e lasciamoci alle spalle l’uomo vecchio… c’è una missione che ci aspetta… concentriamoci su questa e saremo liberi!

Fonte


l cieco fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 8, 22-26   In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».   Parola del Signore

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