Don Antonio Mancuso – Commento al Vangelo del 13 Aprile 2020

Timore e gioia grande… sembrano essere proprio due sentimenti contrapposti, provati contemporaneamente a motivo della resurrezione di Gesù.

Queste donne sembrano proprio “prese dalla botta”, dall’incredibile e dentro il loro cuore abitano sentimenti forti contrastanti.
Gesù sente proprio il bisogno di mettere ordine nel cuore di queste donne e dice due cose molto semplici: non temete e mi trovate in Galilea.

Non temete. Lo ripeterà più volte… ma è davvero strano che lo dica, sì perché la paura è un sentimento spontaneo, non controllabile da chi la prova. Allora questo “non temete”, più che un imperativo sembra una consolazione…
Che bello sapere che di fronte alle nostre paure ci sia chi si prende a cuore del nostro cuore… come dire: anche se hai paura io sono con te.

Mi viene forte l’immagine di un bambino che ha paura (del buio… di un cane… di qualunque cosa…) che stringe la mano al padre che gli ripete “non temere, ci sono io!”. Ed è incredibile… la paura non passa… ma il bambino decide di andare avanti… perché non è solo.
Gesù non ci toglie le nostre paure… ma non ci lascia soli per farcele affrontare.

Mi trovate in Galilea. Che meravigliosa indicazione: cercatemi nella vostra vita ordinaria… nelle vostre piccolezze… cercatemi là dove mi avete incontrato la prima volta… fate memoria della nostra storia… non è finita.
Non è finito l’amore… io ci sono non vi ho abbandonato.
Ecco un’altra frase consolante… come a dire: anche se hai dovuto passare momenti di solitudine e di dolore… io ci sono… non me ne sono andato… cercami là, dove mi hai sempre trovato… cercami là, nel ricordo del nostro incontro… dove tutto è iniziato… e lì mi troverai e ritroverai… e scoprirai che non sei mai stato solo…

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