don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 8 Dicembre 2020

RALLEGRIAMOCI PERCHE’ SIAMO CON NOSTRA MADRE MARIA ANCHE NOI SIAMO PIENI DI GRAZIA 

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Mettiamo oggi in fila tutte le cose nelle quali, come i progenitori dopo aver accolto la menzogna del serpente, pensi che Dio non ce la possa fare… Tua moglie, tuo marito, quel figlio perduto, la malattia, la vecchiaia, la solitudine, il lavoro? Ebbene, proprio in mezzo a tutte queste ragioni umani di tristezza risuonano per te queste parole: “rallegrati piena di Grazia”. Rallegrati oggi perché sei chiamato nella Chiesa per imparare a gioire, ovvero a vivere secondo la volontà di Dio, che è il compimento della tua vita nell’amore. “il Signore è con noi” da sempre, anche se lo abbiamo rifiutato. Ci ama infinitamente e per questo non ci ha mai abbandonati al nostro destino. Egli agisce nella nostra storia, anche attraverso i fatti che ci inducono alla tristezza, lasciandoci liberi di peccare e sperimentare il fallimento che, a poco a poco, ci svuota dei falsi ideali, dei criteri e dei progetti partoriti dall’uomo vecchio.

“Rallegrati” proprio oggi dunque, e “non temere, perché hai trovato Grazia presso Dio”. Te lo testimoniano proprio gli eventi e le relazioni che stanno demolendo la dimora del nemico per fare spazio alla Grazia. La Parola che la Chiesa ci predica e i sacramenti ai quali possiamo accostarci hanno infatti il potere di stanare il demonio e scacciarlo dalle zone che usurpa in noi. E così, giorno dopo giorno, con Maria che è Madre della Chiesa e Madre nostra, possiamo camminare aprendoci sempre più alla Grazia, sino a che essa prenda completamente possesso di noi. Vuoi essere te stesso? Vuoi essere tu la ragione della tua gioia? Vuoi cioè che l’amore colmi ogni centimetro della tua vita per riconsegnarti l’identità perduta, infondendo senso ad ogni suo istante e la dignità di figlio di Dio ad ogni tuo pensiero e gesto? Lasciati accogliere nel seno benedetto di Maria immergendoti nelle viscere di misericordia della Chiesa.

Nell’Immacolata sua concezione c’era anche la nostra storia. Impura eppure già purificata nella compassione di Dio, colma di peccati già gravidi di misericordia. La sua Grazia giunge a noi per mezzo di Maria, che instancabilmente corre a cercare le tante Elisabetta sue parenti che la misericordia di Dio ha già visitato.

Oggi non è l’anno zero fratelli, siamo tutti “al sesto mese” di un’opera che Dio ha cominciato in noi mentre eravamo sterili, incapaci di gioire perché incapaci di amare; abbiamo solo bisogno che Maria venga a visitarci, a certificare con il suo saluto che anche noi siamo “pieni di Grazia”. E lo fa oggi, perché in questo Anno Santo Straordinario della Misericordia che inizia con questa Solennità, possa sussultare di gioia l’uomo nuovo che Dio ha seminato in noi. Per questo Maria, immagine della Chiesa, ci apre in modo speciale la “porta santa”, quella del sepolcro, perché possiamo attraversarla con Lei e iniziare a camminare nella vita nuova che nasce dall’Indulgenza plenaria che cancella ogni peccato per fare pienamente posto alla Grazia.

Nella stessa luce di Pasqua per la quale Maria fu preservata da ogni peccato, infatti, risplende anche la nostra vita graziata, per la cui salvezza Gesù ha dato la sua vita, gratuitamente e senza condizioni. E’ questo che ci unisce a Maria, il mistero di un amore che previene il peccato in Lei proprio per perdonarlo e cancellarlo in noi. Allora, come non dire ripetere al Signore insieme a Maria le stesse parole con le quali si è consegnata a Lui? Sì, “ecco” anche me, “sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.


AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE

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