d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 9 Giugno 2020

Gesù è amorevole, delicato ma anche avvisa dei pericoli. Il cuore talora si può chiudere alla grazia, non solo ad una luce ancora non ricevuta, per superbia, arroganza, per tanti motivi. Siamo dunque oggi in un passaggio delicato.

Finalmente per grazia comprendiamo meglio l’amore meraviglioso di Dio per noi. Vi sono passaggi in cui persone che hanno a lungo sofferto dei moralismi, dei sensi di colpa, loro inculcati hanno bisogno prima di tutto di sentirsi amate da Dio. Cercare di vivere con semplicità nel bene che possono. Senza tante sottigliezze.

Ma quando si è tornati in un discernimento libero e sereno la crescita si può approfondire ponendo una serena attenzione a movimenti vari del cuore. Superbie, arroganze, mancate benevolenze, chiusure, pigrizie, difese, minore sincerità, poco ascolto, minore abbandono in Dio, si possono ora distinguere meglio dal mare di infondate autoaccuse che prima a causa dell’educazione ricevuta confondevano e tormentavano.

Si tratta dunque non di un esteriore far vedere agli altri quanto si è buoni. Si tratta di un gradualmente sempre più sereno e profondo lasciarsi portare da Dio. Piccoli strumenti della sua grazia. Una mamma che nel suo paesino in Italia vive con fiducia in Dio e amore la sua vita piena di prove fa luce persino al Polo Sud.


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