d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 8 Luglio 2020

Gesù prima di tutto chiama a sé, personalmente e comunitariamente. Lì è la fonte di tutto, senza la quale non è possibile lasciar agire il suo Amore, la sua Luce e ogni cosa si fa pesante e complicata.

Solo la sua grazia libera dagli inganni del male, guarisce, dà vita. I discepoli si scoprono strumenti di una Vita infinitamente più grande di loro. La via è la fede, la fiducia.

Già al primo invio le logiche meramente terrene potrebbero trovare da obiettare: allora Dio fa preferenze, ama solo gli israeliti? Ma che amore è questo? Invece Gesù sa come arrivare a ciascuno nei tempi e nei modi adeguati. Quella è dunque una tappa di un percorso. Ma questo lo comprende più chiaramente oggi la Chiesa dopo duemila anni.

I discepoli senza comprendere tutto subito si sono lasciati portare dalla Luce che nel cuore li conduceva a fidarsi di Cristo. L’oltre del regno dei cieli era vicino, nel loro cuore e questa fede semplice e bella dava loro respiro e cominciava a far respirare un’aria nuova anche intorno a loro


A cura di don Giampaolo Centofanti nel suo blog.

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