d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 26 Settembre 2020

In Gesù spesso notiamo che quando può venire esaltato con entusiasmi terreni tende a riportare ad una visione più spirituale e dunque anche realistica di tante cose. La gloria terrena insomma è spesso in varia misura fatua e ciò che davvero conta è il cuore aperto a Dio, che vede e ricompensa nel segreto.

Non passare però dal lato opposto: è vero che conta l’intenzione del cuore e non l’apparenza ma portati gradualmente da Gesù nell’amore cerchiamo per esempio di volere bene agli altri con delicatezza, con attenzione discreta a tutta la loro vita, a fare sentire le persone accolte con il cuore.

Questa sequela concreta orienta a non vivere correndo dietro ad ogni non valutato entusiasmo transitorio e ad imparare a non fuggire per timore le difficoltà reali ma al momento giusto ad affrontarle. Conforta vedere che anche i discepoli di Gesù, tra i quali erano tanti futuri santi, hanno dovuto camminare nello Spirito per imparare a non selezionare la Parola di Gesù da ascoltare. Certo ciò non significa dovere capire e fare tutto subito ma come dicevo imparare gradualmente a non chiudersi.


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