Contemplare il Vangelo di oggi 25 Ottobre 2021

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«Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato…»

Rev. D. Francesc JORDANA i Soler (Mirasol, Barcelona, Spagna)

Oggi, vediamo Gesù compiere una azione che proclama il suo messianismo e, dinanzi a ciò, il capo della sinagoga, indignato, rimprovera la gente affinché non venga a farsi curare in sabato: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato» (Lc 13,14).

Mi piacerebbe che centrassimo la nostra attenzione sull’atteggiamento di questo personaggio. Sono sempre rimasto colpito da come, davanti a un miracolo palese, qualcuno sia in grado di chiudersi in modo tale che ciò che vede non lo impressiona minimamente. È come se non avesse visto quanto è appena accaduto e quello che ciò significhi. La ragione sta nell’esperienza erronea delle mediazioni che molti ebrei avevano in quel tempo. Per svariati motivi –antropologici, culturali, progetto divino- è inevitabile che tra Dio e l’uomo ci siano mediazioni. Il problema è da cercarsi nel fatto che alcuni ebrei fanno della mediazione un assoluto. In modo tale che la mediazione non li mette in comunicazione con Dio, bensì rimangono nella loro propria mediazione. Dimenticano il senso ultimo rimanendo nel puro mezzo. In questo modo, Dio non può comunicare loro le Sue grazie, i Suoi doni, il Suo amore e pertanto la sua esperienza religiosa non arricchirà la loro vita.

Questa mancata esperienza li porta a vivere la religione in modo rigorista, a rinchiudere il loro dio in puri mezzi. Si costruiscono un dio su misura non lasciandolo entrare nelle loro vite. In questa loro religiosità credono che tutto si risolva compiendo norme. È quindi da comprendere la reazione di Gesù: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?» (Lc 13,15). Gesù rivela l’assurdità di questa erronea concezione del sabbath.

Questa Parola di Dio dovrebbe aiutarci ad esaminare la nostra propria religiosità e rivelarci se realmente le mediazione delle quali facciamo uso ci pongono in comunicazione con Dio e con la vita. Solo dopo l’adeguata esperienza delle mediazioni possiamo capire la frase di Sant’Agostino: «Ama e fa ciò che vuoi».


AUTORE: Autori Vari
FONTE: Evangeli.net
SITO WEB: https://evangeli.net