Contemplare il Vangelo del 27 febbraio 2018 – Mt 23, 1-12

Giorno liturgico:  Martedì della II settimana di Quaresima

Commento al Vangelo a cura del Pbro. Gerardo GÓMEZ (Merlo, Buenos Aires, Argentina)

«Uno solo è il vostro Maestro (…) uno solo è il Padre vostro (…) uno solo è la vostra Guida»

Oggi, a maggior ragione, dobbiamo impegnarci per la nostra salvazione personale e comunitaria, come dice san Paolo, con rispetto e serietà, perché «Ora è il giorno della salvezza» (2 Cor 6,2). Il tempo di quaresima è una opportunità sacra dataci dal nostro Padre, affinché, in un atteggiamento di profonda conversione, rivitalizziamo i nostri valori personali, riconosciamo i nostri errori e ci pentiamo dei nostri peccati, in modo tale che la nostra vita vada trasformandosi –attraverso l’azione dello Spirito Santo- in una vita più piena e matura.

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Per adeguare la nostra condotta a quella del Signore Gesù è fondamentale un gesto di umiltà, come dice Papa Benedetto XVI: «Che [io] mi riconosca per quello che sono, una creatura fragile, fatta di terra, destinata alla terra, però altresì fatta a immagine di Dio e destinata a Lui.

All’epoca di Gesù c’erano molti “modelli” che pregavano e attuavano per essere visti, per essere riverenziati: semplice fantasia, personaggi di cartapesta che non riuscivano a spronare la crescita e la maturità del loro prossimo. I loro atteggiamenti e la loro condotta non segnalavano il cammino che conduce a Dio: «Non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno» (Mt 23,3).

La società attuale, anch’essa ci presenta un’infinità di modelli di condotta che ci avviano verso un’esistenza vertiginosa, sventata, indebolendo in noi il senso della trascendenza. Non permettiamo che questi riferimenti ci facciano perdere di vista il vero Maestro: «Uno solo è il vostro Maestro; (…) uno solo è il Padre vostro (…) uno solo è la vostra Guida, il Cristo» (Mt 23,8-9-10).

Approfittiamo la quaresima per rafforzare le nostre convinzioni, quali discepoli di Gesù Cristo. Cerchiamo di avere momenti sacri di “deserto” dove ci rincontreremo con noi stessi e con il vero Modello e Maestro. E davanti a situazioni concrete, in cui molte volte non sappiamo come reagire, potremo domandarci: Che direbbe Gesù? Come attuerebbe Gesù?
Ci sono più commenti per questo vangelo nel nostro web. Può fare clic qui per leggerli.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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