Commento alle letture di giovedì 19 ottobre 2017 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture di giovedì 19 ottobre 2017 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Avete portato via la chiave della conoscenza

I dottori della legge avevano in mano le chiavi del cuore di Dio. Attraverso l’esercizio santo del loro ministero, avrebbero dovuto sempre aprire il cuore del Padre e da esso trarre tutta la potenza di luce che viene dalla conoscenza di Lui. Invece cosa essi hanno fatto? Hanno portato via la chiave dal cuore di Dio. Non l’hanno usata per essi. Hanno vietato l’accesso alla conoscenza a quanti erano e sono bramosi, desiderosi di luce sempre più grande. Loro non sono entrati e nessuno è potuto entrare.

Questo orrendo peccato non è solo dei dottori della Legge dei tempi di Gesù, è anche di ogni teologo che riduce a menzogna la Parola del Vangelo. È di tutti i sacerdoti che predicano parole umane anziché limitarsi a dire semplicemente la Parola del Signore. È di tutti i discepoli di Gesù che consumano nei vizi e nella trasgressione dei Comandamenti la loro vita, donando scandalo e impedendo così che qualcuno possa innamorarsi di Cristo Gesù e del suo Vangelo. Ogni discepolo di Gesù, vivendo male il suo carisma e il suo ministero, può chiudere le porte del regno. Così lui non entra e nessuno vi potrà mai entrare. Chi in poco e chi in molto siamo tutti responsabili di questo peccato. Solo i santi sono non colpevoli di esso, perché sempre con la chiave in mano per aprire a se stessi e al mondo intero le porte della scienza e conoscenza del cuore del Padre, di Cristo Signore, dello Spirito Santo, della Vergine Maria.

Ma sono grandemente rei di questo peccato tutti gli altri cultori di una qualche religione esistente sulla terra, quando impediscono, ostacolano, vietano ai loro sudditi e seguaci di cercare la verità più grande, la luce più luminosa che essi intravedono, perché guidati verso di essa dallo Spirito Santo. Se non vi fosse questo peccato di conservatorismo, di chiusura alla trascendenza sempre da cercare, di immanentismo nel passato e di immobilismo in formule ormai consumate dall’uso, il mondo si aprirebbe a Cristo, perché Cristo esso cerca e verso Cristo anela, perché mosso in modo invisibile dallo Spirito Santo. Mentre Dio tutto fa per aprire le porte del suo cuore. L’uomo tutto fa per chiuderle. Dio spinge perché si entri in esso. L’uomo ostacola perché in esso non si entri e spinge per allontanare da esso. Peccato che ci condanna e condanna il mondo alla perdizione eterna, perché lo condanna all’idolatria perenne.

Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Per Gesù la vita eterna è la conoscenza vera di Dio e di colui che il Padre ha mandato.

Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse (Gv 17,1-5).

È tristezza infinita constatare che oggi non si parla più di conoscenza del cuore del Padre, che è tutto nel cuore di Cristo, perennemente illuminato dalla luce dello Spirito Santo, ma solo di futili problemi della terra. Senza la conoscenza del cuore del Padre, si parlerà sempre da morti che discutono di morte. Mai si parlerà di vita eterna.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci datori di conoscenza.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 11, 47-54
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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