Commento alle letture del 6 Febbraio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 6 febbraio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

COSÌ ANNULLATE LA PAROLA DI DIO

La profezia di Isaia citata da Gesù, se letta nella sua interezza, è una chiara testimonianza resa a Gesù Signore, ma anche una dichiarazione sulla fine della sapienza dei sapienti e dell’intelligenza degli intelligenti. Quanti accusano Gesù attestano di essere stolti e insipienti, incapaci di un qualsiasi discernimento. Essa va ben oltre. Rivela che il Signore ha un progetto di salvezza per il suo popolo. Dio si sta accingendo a creare per il suo popolo una speranza nuova. Noi sappiamo che è Cristo la speranza del Signore ed è in Lui che essa si compie e si vive.

Dice il Signore: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo con la sua bocca e mi onora con le sue labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e la venerazione che ha verso di me è un imparaticcio di precetti umani, perciò, eccomi, continuerò a operare meraviglie e prodigi con questo popolo; perirà la sapienza dei suoi sapienti e si eclisserà l’intelligenza dei suoi intelligenti». Guai a quanti vogliono sottrarsi alla vista del Signore per dissimulare i loro piani, a coloro che agiscono nelle tenebre, dicendo: «Chi ci vede? Chi ci conosce?». Che perversità! Forse che il vasaio è stimato pari alla creta? Un oggetto può dire del suo autore: «Non mi ha fatto lui»? E un vaso può dire del vasaio: «Non capisce»? Certo, ancora un po’ e il Libano si cambierà in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva. Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro; liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno. Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele. Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante, saranno eliminati quanti tramano iniquità, quanti con la parola rendono colpevoli gli altri, quanti alla porta tendono tranelli al giudice e rovinano il giusto per un nulla. Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore, che riscattò Abramo: «D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire, il suo viso non impallidirà più, poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il Dio d’Israele. Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza, quelli che mormorano impareranno la lezione» (Is 29,13-24).

[better-ads type=”banner” banner=”80570″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]

Farisei e scribi attestano al mondo che veramente è svanita la sapienza dei sapienti ed è scomparsa l’intelligenza degli intelligenti. Non solo costoro sono divenuti stolti, sono anche scaltri e interessati amministratori della vera religione. Tutto fanno per curare i loro personali interessi, giungendo fino ad abolire il comandamento del Signore. Da custodi della Legge si sono trasformati in curatori di soli interessi personali, sacrificando tutta la Legge e i Profeti. Quando si giunge a tanto, è la morte della fede.

Si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».

Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Gesù è veramente intelligente e sapiente. Subito sposta l’asse del dialogo. Se si fosse occupato di difendere i suoi discepoli dall’accusa di violare la tradizione degli antichi, lo avrebbero lapidato. Puntando invece sui Comandamenti della Legge e sulla Parola di Dio, da essi palesemente trasgrediti con scaltri artifici, difende i suoi discepoli, ma allo stesso tempo rivela qual è il marcio della loro fede. Sono senza Parola di Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di vera fede in Cristo.

 

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 7, 1-13
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Read more

Local News