Commento alle letture del 6 Dicembre 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 6 Dicembre 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Chiunque ascolta queste mie parole

Is 26,1-6; Sal 117,1.8-9.19-21.25.27a; Mt 7,21.24-27

Nessun cristiano domani, nel giorno del rendimento dei conti, potrà trovare un motivo di scusa al fine di giustificare la sua non fede nelle Parole di Gesù. La relazione con Dio non è nel fare cose e neanche è nel recitare preghiere. Essa è piena e perfetta obbedienza ad ogni Parola che è uscita dalla bocca di Cristo Signore. Questa relazione di obbedienza non viene da Gesù. Lui la conferma solennemente. Essa viene dal Padre. Mai Dio ha approvato un culto che non fosse finalizzato all’obbedienza.

Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! Io però non parlai né diedi ordini sull’olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dalla terra d’Egitto, ma ordinai loro: “Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici”. Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle. Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri. Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca (Ger 7,21-28). «Con che cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio a miriadi? Gli offrirò forse il mio primogenito per la mia colpa, il frutto delle mie viscere per il mio peccato?». Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio (Mi 6,6-8).

Cosa cambia nella dichiarazione di Gesù in ordine alla salvezza eterna? Dalla Parola di Dio secondo l’Antica Alleanza si passa alla Parola di Cristo Signore, secondo il Vangelo. Non sono più i dieci Comandamenti o la Legge antica la via per accedere al regno eterno del Signore, ma la Parola della Nuova Alleanza, nella quale vi è tutta la Parola antica, ma portata nella pienezza di obbedienza e di rivelazione. Non si ama più Dio e il prossimo secondo la Legge del Sinai o del Levitico, ma si ama dal cuore di Cristo, dal Pensiero di Cristo, dalla volontà di Cristo. Si ama dalla purezza della verità contenuta nel Vangelo e resa sempre viva per noi dallo Spirito Santo. Il passaggio a Gesù è essenza della vera fede. La conversione e la fede nel Vangelo è vera sostanza del Nuovo Patto con Dio. Tutta la Parola del Padre va vissuta secondo il purissimo aggiornamento operato da Figlio. Il Regno dei cieli è governato dalla Legge di Cristo.

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Chi vuole che la sua casa rimanga in eterno è obbligato a costruirla sulla Parola di Gesù. Diviene allora incomprensibile, ma anche ingiustificabile, ogni dichiarazione dei discepoli di Gesù finalizzata a mettere da parte ogni verità contenuta nella sua Parola. Questo significa invito esplicito a costruire sulla sabbia della parola umana. Ma noi lo sappiamo bene. Ogni casa spirituale costruita sulla parola della creatura crollerà oggi, domani, sempre. La parola umana non dona alcuna stabilità. È sabbia. Solo la Parola di Cristo è roccia eterna che dona stabilità eterna alla nostra cosa. Non è allora stolto chi tenta. È stolto chi si lascia tentare. La casa è sua, non del tentatore. Se lui vuole che la sua casa non crolli, deve costruirla solo sulla Parola di Cristo Signore. Non vi sono altre parole, né sulla terra, né nei cieli, né del Padre. La sola è di Cristo Gesù.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che costruiamo la nostra casa sulla Parola di Gesù.

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