Commento alle letture del 4 Settembre 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 4 Settembre 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

IO SO CHI TU SEI: IL SANTO DI DIO!

1 Cor 2,10b-16; Sal 144; Lc 4,31-37

In Dio la verità è a servizio della carità e la carità a servizio della verità. La verità non finalizzata all’amore non è verità. L’amore privo della verità, mai potrà dirsi amore. San Paolo insegna che sempre l’agire del cristiano è secondo verità nella carità.

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Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore. Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità (Ef 4,11-16).

L’Apostolo Giovanni anche Lui unisce mirabilmente verità e carità. Si ama Cristo nella sua verità, ma anche i fratelli vanno amati secondo la verità di Cristo e il suo amore. Quando si separa la verità dalla carità e la carità dalla verità, non esiste amore vero.

Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità, e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, a causa della verità che rimane in noi e sarà con noi in eterno: grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell’amore (2Gv 1-6).

San Giacomo parla di una sapienza diabolica. Satana sa come servirsi della verità per creare danni nei cuori. Lui usa la verità per odiare, non per amare, perché l’amore di Dio mai potrà abitare in lui. Lui inietta la verità come il serpente il suo veleno.

Chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia (Gc 3,13-18).

Gesù nella sinagoga di Nazaret aveva messo tutta la sapienza dello Spirito Santo per rivelarsi senza manifestarsi nella pienezza della sua verità. Lo spirito immondo invece rivela che lui è il Messia del Signore, il Santo o il Cristo di Dio. Perché fa questo? Per rovinarlo. Per impedirgli di portare a compimento la sua missione. Satana odia Cristo e si serve della sua verità per infliggere un colpo mortale al suo messianismo.

Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

Vergine Sapiente, Angeli, Santi, fate che il cristiano sempre faccia la verità nella carità.

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