Commento alle letture del 31 Maggio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

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Il commento alle letture del 31 Maggio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

IL BAMBINO SUSSULTÒ NEL SUO GREMBO

Sof 3.14-18a opp. Rm 12,9-16b; C Is 12,2-6; Lc 1,39-56

La Vergine non solo è Madre della Chiesa, è anche immagine e figura di essa. La Chiesa deve lasciarsi ogni giorno fare santa e immacolata dal suo Sposo. Deve lasciare che essa venga sempre lavata e purificata con il sangue di Gesù. Nella santità deve concepire Cristo nel suo seno ogni giorno e ogni giorno farlo nascere per farne un dono a Dio, perché Dio possa donarlo al mondo come sua salvezza e redenzione, giustificazione e pace, vita, verità, via. Farà questo se lascerà che lo Spirito Santo sempre la inondi con la potenza e la ricchezza della sua comunione attraverso la quale tutto il Padre e tutto il Figlio vengono portati nel suo cuore.

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Come Maria, la Chiesa, piena di Cristo, del Padre e dello Spirito Santo, deve recarsi nella casa del mondo e alitare in essa lo Spirito Santo come vero Spirito di profezia, verità, luce, perché solo con la sua sapienza e intelligenza nella mente e nel cuore degli uomini sarà possibile conoscere il suo mistero, nel quale è ogni altro mistero della salvezza, della redenzione, della storia passata, presente, futura. Se la Chiesa non alita nella casa del mondo lo Spirito Santo, perché essa non si è lasciata lavare dal sangue di Cristo, non ha concepito Cristo nel suo grembo e neanche è colma dello Spirito del Signore, la sua presenza nella storia è vana. Parlerà dal peccato, aliterà spirito di peccato, falsità, menzogna, inganno, ottenebrerà le menti, non genererà in esse alcuna luce, perché chi produce la luce nei cuori è solo lo Spirito del Signore.

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

La Chiesa, non solo deve alitare nella casa del mondo lo Spirito Santo sopra ogni uomo, se vuole che il mondo conosca qual è il suo vero mistero e lo canti, se vuole che il bambino che il mondo porta nel grembo, venga santificato e sussulti, deve sempre Lei cantare la grandezza del suo Dio nella più pura verità. Quando i figli della Chiesa non alitano lo Spirito Santo nella casa del mondo, è segno che ne sono privi. Se ne sono privi, mai potranno magnificare il Signore per la sua onnipotenza di salvezza e di redenzione. Tutto nella Chiesa è frutto dello Spirito Santo. Senza lo Spirito da essa alitato il mondo rimane in eterno mondo e del vero Dio essa offre una immagine falsa.

Se i figli della Chiesa oggi offrono al mondo una immagine falsa del loro Dio, se non alitano più nella casa della terra lo Spirito del Signore, è segno che si è privi di Lui. Senza lo Spirito, la Chiesa è per il mondo simile ad una vecchia comare che gira di case in case, ma solo per pettegolare, criticare, mormorare, giudicare, condannare, lamentarsi di tutto e di ogni cosa. O i figli della Chiesa si lasceranno lavare ogni giorno nel sangue di Cristo, colmare di Spirito Santo, generare Cristo nel loro grembo, o non resta loro che vivere riguardo all’umanità una storia di peccaminoso comaraggio. Non è comaraggio lamentarsi del peccato del mondo, quando spetta alla Chiesa toglierlo?

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci santi per il nostro Dio.

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