Commento alle letture del 25 Maggio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 25 Maggio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

COMMETTE ADULTERIO VERSO DI LEI

Gc 5,9-12; Sal 102; Mc 10,1-12

Quanto i farisei dicono a Gesù sulla Legge del ripudio è totalmente falso: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla”. La Legge era ben circostanziata.

Se un uomo sposa una donna e, dopo essersi unito a lei, la prende in odio, le attribuisce azioni scandalose e diffonde sul suo conto una fama cattiva, dicendo: “Ho preso questa donna, ma quando mi sono accostato a lei non l’ho trovata in stato di verginità”, il padre e la madre della giovane prenderanno i segni della verginità della giovane e li presenteranno agli anziani della città, alla porta. Il padre della giovane dirà agli anziani: “Ho dato mia figlia in moglie a quest’uomo; egli l’ha presa in odio ed ecco, le attribuisce azioni scandalose, dicendo: Non ho trovato tua figlia in stato di verginità; ebbene, questi sono i segni della verginità di mia figlia”, e spiegheranno il panno davanti agli anziani della città. Allora gli anziani di quella città prenderanno il marito, lo castigheranno e gli imporranno un’ammenda di cento sicli d’argento, che daranno al padre della giovane, per il fatto che ha diffuso una cattiva fama contro una vergine d’Israele. Ella rimarrà sua moglie ed egli non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita. Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata in stato di verginità, allora la faranno uscire all’ingresso della casa del padre e la gente della sua città la lapiderà a morte, perché ha commesso un’infamia in Israele, disonorandosi in casa del padre. Così estirperai il male in mezzo a te. Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, l’afferra e giace con lei e sono colti in flagrante, l’uomo che è giaciuto con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d’argento; ella sarà sua moglie, per il fatto che egli l’ha disonorata, e non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita. (Dt 22,13-21.28-29).

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Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa. Se ella, uscita dalla casa di lui, va e diventa moglie di un altro marito e anche questi la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo consegna in mano e la manda via dalla casa o se quest’altro marito, che l’aveva presa per moglie, muore, il primo marito, che l’aveva rinviata, non potrà riprenderla per moglie, dopo che lei è stata contaminata, perché sarebbe abominio agli occhi del Signore. Tu non renderai colpevole di peccato la terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti in eredità (Dt 24,1-4).

Con Gesù si entra nella Legge del cuore nuovo e dello spirito nuovo. Se l’uomo, rigenerato nello Spirito Santo, diviene nuova creatura, anche riguardo al matrimonio deve vivere da nuova creatura. Nuovo corpo, nuova legge, nuova vita. Divorziare per un cristiano è dichiarare inutile e vana la grazia, la nuova nascita da acqua e da Spirito Santo, assieme a tutti i frutti della redenzione. Quanto Gesù dice nel suo Vangelo sarebbe semplicemente parola vana. Nessuna di esse si compie per l’uomo.

Partito di là, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Il divorzio tra cristiani è vera dichiarazione dell’inutilità della Croce di Cristo, del suo Corpo e Sangue, dello Spirito Santo, di ogni sacramento. Il divorzio tra discepoli di Gesù diviene la più grande attestazione della falsità di tutto il messaggio del Nuovo Testamento. Diviene il grande scandalo ai danni del Padre. Questi ha detto che avrebbe cambiato il cuore di pietra in cuore di carne, mentre il discepolo di Gesù vive solo con il cuore di pietra. Il divorzio è condanna dell’uomo a non vivere da vero uomo.

Vergne Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di cuore umile e mite.

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