Commento alle letture del 23 Gennaio 2019 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 23 Gennaio 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Tennero consiglio contro di lui per farlo morire

Eb 7,1-3.15-17; Sal 109; Mc 3,1-6

Gesù è l’uomo saggio, governato da tutta la sapienza dello Spirito Santo e dalla sua intelligenza. Lui è infinitamente oltre quanto è detto da Salomone sulla sapienza.

In lei – nella sapienza – c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza (Sap 7,22-30).

È verità. Senza il possesso della sapienza che perennemente discende dal cielo, mai si potrà conoscere la verità della Legge del Signore. Essa è la rivelazione della sapienza che serve all’uomo per conservarsi in vita. Gesù non solo possiede la sapienza, dome dono, sommo del suo sviluppo e della sua crescita, ma perennemente è mosso dallo Spirito Santo, Sapienza Eterna, Divina, Increata, che guida e muovo ogni suo passo e ogni sua Parola. Poiché pieno di sapienza e mosso dalla Sapienza Eterna, sa cosa il Padre vieta nella sua Legge e cosa invece non è vietato. La Legge è Legge di amore. Amare facendo il bene sempre si può. Non ci sono giorni in cui si può amare e giorni in cui è vietato. Essendo Dio Amore Eterno, anche l’uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, deve essere amore eterno, senza alcuna interruzione. Dinanzi ad un evento in cui è necessario amare, non ci si può tirare indietro, in nome della Legge. Non insegna Gesù nella parabola del Buon Samaritano che il sacerdote e il levita avrebbero dovuto interrompere la loro legge, per vivere, dinanzi ad un uomo abbandonato mezzo morto sul ciglio della strada, la Legge dell’amore? Il Samaritano non interrompe la legge umana dell’inimicizia? Poiché l’amore è la suprema Legge, dinanzi al vero amore, al vero bene, ogni altra Legge interrompe il suo corso. Ci si dedica al bene. Poi si riprende l’osservanza della Legge.

Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Questa regola dell’interruzione della Legge per vivere la Legge dell’amore non vale per tutti i Comandamenti al negativo. Il divieto mai si può trasgredire, perché esso è male in sé. Trasgredire il divieto è compiere un’azione intrinsecamente cattiva. Mai si dovrà fare. Non vi sono ragioni né in cielo né sulla terra per la trasgressione di un divieto. Oggi Gesù proclama solennemente che salvare una vita si può. Fare del bene si può. Amare si può. Qual è la reazione dei farisei dinanzi ad un tale pronunciamento pubblico e solenne di Gesù? Escono subito con gli erodiani e tengono consiglio contro Gesù per farlo morire. Qual è la verità che si nasconde in questa decisione? I farisei dalla stoltezza e dalla falsità del loro cuore leggevano, interpretavano, imponevano la loro interpretazione come volontà di Dio. Dalla stoltezza e falsità del loro cuore leggono e interpretano l’affermazione di Gesù. Ma sempre alla falsità si aggiunge la malvagità. La decisione di fare morire Gesù è il frutto del cuore malvagio. Gesù lo dice: tenebre e falsità combattono la luce perché le loro opere sono malvage, cattive, inique.

Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a liberare il cuore da ogni falsità e menzogna.

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