Commento alle letture del 14 Gennaio 2019 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 14 Gennaio 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Convertitevi e credete nel Vangelo

Eb 1,1-6; Sal 96; Mc 1,14-20

La conversione è il passaggio dalla parola e dal pensiero dell’uomo alla Parola e al pensiero di Dio. È lasciare le vie della falsità e della menzogna e percorrere le vie della verità, della giustizia, della luce. Le sole che conducono alle sorgenti della vita.

O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri (Is 55,1-9).

La conversione è anche aggiungere alla Parola di Dio di ieri la Parola di Dio di oggi, alla rivelazione di ieri la rivelazione di oggi, all’ispirazione di ieri l’ispirazione di oggi. Oggi il Signore parla, oggi lo si deve ascoltare. Oggi dona la salvezza nella sua Parola.

Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato (Eb 1.1-3). Cristo, invece, lo fu come figlio, posto sopra la sua casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo. Per questo, come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant’anni le mie opere. Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: hanno sempre il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo. Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio (Eb 3,6-14).

Poiché oggi il Signore parla, oggi lo Spirito conduce, oggi il Signore vuole, oggi chiediamo a Lui di fare la sua volontà, il cristiano è colui che sempre si converte a ciò che oggi il Signore chiede che sia fatto. Gesù è sempre rivolto verso il Padre, nell’eternità e nel tempo. Sempre in ascolto della sua voce, del suo cuore.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Convertirsi nel Vangelo di questo giorno ha un significato preciso: passare dalla Parola antica di Dio, Parola di ieri, santissima, alla Parola di oggi, Parola a noi data per mezzo di Gesù. È Cristo Gesù oggi è sempre la Parola del Padre. Alla Parola di Gesù ci si deve convertire. Oggi il Signore parla. Oggi lo si deve ascoltare. Ieri ha parlato per ieri.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci in Gesù sempre rivolti verso il cuore del Padre.

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