Commento alle letture del 11 Febbraio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 11 febbraio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

LO VOGLIO, SII PURIFICATO!

Gesù è divinamente sapiente, sempre illuminato in ogni immediata attualità dallo Spirito Santo. Lui sa che vive in una religione nella quale ogni Legge del Padre suo va osservata con assoluta fedeltà. Mai dona un solo pretesto a farisei e scribi perché possano accusarlo  di sovversione contro la Legge dei padri. Era ministero del Sacerdote, secondo la Legge del Levitico, constatare l’esistenza della lebbra ed escludere il lebbroso dalla comunità. Così come era anche suo ministero verificare la guarigione dalla malattia e inserire nella comunità attraverso una complessa ritualità di purificazione. Gesù chiede al lebbroso guarito che adempia la Legge in ogni sua prescrizione e così riprendere il suo posto all’interno del popolo del Signore.

Se quel tale è povero e non ha mezzi sufficienti, prenderà un agnello come sacrificio di riparazione da offrire con il rito di elevazione, per compiere l’espiazione per lui, e un decimo di efa di fior di farina impastata con olio, come oblazione, e un log di olio. Prenderà anche due tortore o due colombi, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrificio per il peccato e l’altro per l’olocausto. L’ottavo giorno porterà per la sua purificazione queste cose al sacerdote, all’ingresso della tenda del convegno, davanti al Signore.

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Il sacerdote prenderà l’agnello del sacrificio di riparazione e il log d’olio e li presenterà con il rito di elevazione davanti al Signore. Poi scannerà l’agnello del sacrificio di riparazione, prenderà del sangue della vittima di riparazione e lo metterà sul lobo dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della mano destra e sull’alluce del piede destro. Il sacerdote si verserà un po’ dell’olio sulla palma della mano sinistra. Con il dito della sua destra spruzzerà sette volte l’olio che tiene nella palma sinistra davanti al Signore. Poi porrà un po’ d’olio che tiene nella palma sul lobo dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della mano destra e sull’alluce del piede destro, sul luogo dove ha messo il sangue della vittima per il sacrificio di riparazione. Il resto dell’olio che ha nella palma, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica, per compiere il rito espiatorio per lui davanti al Signore. Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due colombi, che ha potuto procurarsi; delle vittime che ha in mano, una l’offrirà come sacrificio per il peccato e l’altra come olocausto, insieme con l’oblazione. Il sacerdote compirà il rito espiatorio davanti al Signore per colui che si deve purificare. Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra e non ha mezzi per conseguire la sua purificazione» (Lev 14,21-32).

Gesù dona al lebbroso guarito un preciso comando, ammonendolo severamente e cacciandolo via subito: “Guarda di non riferire a nessuno”. È stato come se Gesù gli avesse detto: “Ora rientra nella comunità del Signore e proclama e divulga a quanti incontri sul tuo cammino quanto ho fatto per te”. Perché Gesù chiede assoluto silenzio? Perché la misericordia verso uno non può essere misericordia verso tutti. Il Padre non lo ha mandato per guarire, sanare, ristabilire in buona salute tutti coloro che sono nella sofferenza del loro corpo. La sua missione è invece quella di insegnare ad ogni uomo come si vive la propria croce, assumendola, portandola, vivendola Lui stesso, donandoci l’esempio. Il mondo lo ha tentato perché scendesse. Lui invece rimane sul suo legno fino all’ultimo respiro. Il miracolo in Gesù è solo segno, perché tutto il popolo giunga alla vera fede  della sua Persona e nel suo mistero.

Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Anche il discepolo di Gesù deve imitare il suo Maestro. Anche lui deve portare ogni croce, insegnando ad ogni altro uomo come si porta. Poi se potrà vivere di grande misericordia verso i fratelli, è giusto che lo faccia. Se non può, è sempre obbligato a mostrare loro come si porta ogni croce con la grazia che si attinge nel corpo di Cristo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a portare ogni croce.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 1, 40-45
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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