Commento alle letture del 10 Settembre 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 10 Settembre 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

È LECITO FARE DEL BENE O FARE DEL MALE

1 Cor 5,1-8; Sal 5; Lc 6,6-11

Con l’istinto, anche il più santo, mai si potrà governare un solo cuore. Occorre che esso sia a sua volta governato con la sapienza. Neanche con la verità si potranno governare i cuori. Chi vuole entrare nei cuori deve essere colmo di saggezza, anzi deve camminare con lo Spirito Santo che è la Saggezza divina ed eterna. Quanto nella Scrittura è detto della sapienza oggi non è più sufficiente. Urge passare dal frutto allo stesso albero. Il frutto sono le note della sapienza, l’albero è lo Spirito Santo.

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egli stesso è la guida della sapienza  e dirige i sapienti. Nelle sue mani siamo noi e le nostre parole, ogni sorta di conoscenza e ogni capacità operativa. Egli stesso mi ha concesso la conoscenza autentica delle cose, per comprendere la struttura del mondo e la forza dei suoi elementi, il principio, la fine e il mezzo dei tempi, l’alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni, i cicli dell’anno e la posizione degli astri, la natura degli animali e l’istinto delle bestie selvatiche, la forza dei venti e i ragionamenti degli uomini, la varietà delle piante e le proprietà delle radici. Ho conosciuto tutte le cose nascoste e quelle manifeste, perché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose. In lei c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza (Sap 7,15-30).

Tutte queste note e caratteristiche della Sapienza non sono sufficienti per penetrare nel muro della falsa conoscenza del Comandamento di Dio e squarciarlo. Occorre che sia lo Spirito Santo a parlare. Se Cristo dicesse la purissima verità del Padre verrebbe lapidato all’istante. Invece Lui chiede aiuto allo Spirito Santo, al quale basta una sola domanda per trarre dalla parte di Gesù tutti i presenti. Di sabato si può fare il bene? Di sabato si può salvare una vita? Nessuno che sia sano di mente oserebbe pensare che il bene non vada fatto e la vita non sia da salvare. Ora che lo Spirito Santo ha portato i presenti dalla parte di Gesù, Questi può operare il miracolo. Se la folla non fosse stata dalla sua parte, mai Gesù il Signore avrebbe potuto operare il miracolo. La verità da sola non basta. Essa dovrà essere usata con infinita ed eterna sapienza, dono attuale dello Spirito Santo. Camminare con lo Spirito, colmi di Spirito Santo, ci fa sempre datori e annunziatori della verità secondo divina ed eterna saggezza.

Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Verità e saggezza mai dovranno essere separate, così come sempre uniti dovranno essere lo Spirito Santo e la saggezza. Oggi l’uomo è stolto. Pensa di poter essere saggio separandosi e distaccandosi dallo Spirito del Signore. È solo stoltezza! Infinita stoltezza! Mai Dio darà i suoi doni divini, se ci separiamo dal suo Santo Spirito.

Vergine Sapiente, Angeli, Santi, fateci una cosa sola con lo Spirito Santo.

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