Commento alle letture del 1 Febbraio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 1 febbraio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

PRESE A MANDARLI A DUE A DUE

Nella Scrittura Antica vi sono pochi esempi di persone che camminano insieme per compiere una missione di salvezza. A Mosè il Signore aggiunge prima Aronne, poi Maria e anche Giosuè. Ad Elia dona per un certo tempo Eliseo. Eliseo è quasi sempre accompagnato dal suo servo Giezi. Nel Libro dei Giudici Barak mandato a combattere dalla profetessa Dèbora contro gli oppressori del popolo di Dio ha preteso che la stessa profetessa lo accompagnasse. Tutti gli altri vivono da soli la loro missione.

Mosè disse al Signore: «Perdona, Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono stato né ieri né ieri l’altro e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua». Il Signore replicò: «Chi ha dato una bocca all’uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? Ora va’! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire». Mosè disse: «Perdona, Signore, manda chi vuoi mandare!». Allora la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: «Non vi è forse tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlare bene. Anzi, sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. Tu gli parlerai e porrai le parole sulla sua bocca e io sarò con la tua e la sua bocca e vi insegnerò quello che dovrete fare. Parlerà lui al popolo per te: egli sarà la tua bocca e tu farai per lui le veci di Dio. Terrai in mano questo bastone: con esso tu compirai i segni» (Es 4,10-17).  Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsì, come re su Israele e ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto. Se uno scamperà alla spada di Cazaèl, lo farà morire Ieu; se uno scamperà alla spada di Ieu, lo farà morire Eliseo. Io, poi, riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati a Baal e tutte le bocche che non l’hanno baciato». Partito di lì, Elia trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te». Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio (1Re 19,15-21).

Secondo il Libro del Qoelet andare a due a due è necessario perché l’uno sia forza per l’altro. In due ci si sostiene e ci si incoraggia a vicenda. L’uno è il coraggio dell’altro.

Meglio essere in due che uno solo, perché otterranno migliore compenso per la loro fatica. Infatti, se cadono, l’uno rialza l’altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se si dorme in due, si sta caldi; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se uno è aggredito, in due possono resistere: una corda a tre capi non si rompe tanto presto (Qo 4,9-12).

Ma vi è un altro motivo per cui è necessario andare a due a due. Gli apostoli sono testimoni di Gesù Signore. La testimonianza di uno solo non ha alcun potere di prova. Essendo in due, l’uno rende vero l’altro nella testimonianza concorde. È vera garanzia di verità per chi ascolta. Non è uno solo, ma sono due. Due testimoni sono verità. Due testimoni possono essere anche falsità. La differenza la fa la vita. Una vita povera, umile, senza ricerca di gloria mondana, vissuta gratuitamente, senza alcun interesse personale, attesta per la verità del missionario. Uno che dona sempre tutto gratuitamente non può essere falso. Non può volere il male. Già non sfrutta.

Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

All’uomo non solo si deve dare il Vangelo. Si deve testimoniare che esso è vera Parola di salvezza. Si dona la Parola creando una potente forza nella testimonianza.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci testimoni della Parola.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

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Mc 6, 7-13

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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