Commento al Vengelo del 21 Ottobre 2021 – Monaci Benedettini Silvestrini

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I segni dei tempi e i segni di Dio.

I progressi nella scienza, vertiginosi in questi ultimi secoli, consentono agli uomini di scrutare sempre meglio i segni dei tempi. Pare che non esistano più barriere per l’intelligenza umana: pare che ormai siamo in grado di trovare la spiegazione di tutto ciò che ci accade intorno sia nel bene che nel male. In misura diversa ciò accadeva anche ai tempi di Gesù; gli scribi e i farisei, i suoi avversari di sempre, cavillando e ragionando a modo loro, emanavano sentenze e si ritenevano depositare si quasi tutte le verità.

Il rimprovero del Signore: “Ipòcriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, ma questo tempo non sapete giudicarlo” – risuona anche per noi con grande attualità. Anche oggi si vuol vedere tutto con un solo occhio, quello più debole e fallace della ragione e si rifiuta di scrutare gli eventi con l’occhio della fede. Ci si priva così di rendere sacra la nostra storia, non la si vede come guidata e redenta da Dio, ma tutto si riduce a squallida cronaca di stile giornalistico.

Si rimane così nella inevitabile condanna dei continui conflitti, che ostàcolano la pace con Dio e tra gli uomini. Non dovremmo ridurci ad aprire gli occhi solo in occasione di fatti tragici e violenti! La scienza non ci deve chiudere ma aprire. Il mondo ci è dato in dono. Scopriamolo con i nostri carismi che, come sappiamo, sono doni “per gli altri”.

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