Commento al Vengelo del 18 Marzo 2021 – Monaci Benedettini Silvestrini

Perdona, Signore, le colpe del tuo popolo…

Viviamo il tempo quaresimale, e la Liturgia ci propone le letture importanti della storia della salvezza. Oggi sentiamo un ricordo di un peccato antico ma anche una promessa di Dio. Sentiamo che l’Alleanza è stata appena conclusa, e Dio costata che il popolo si è costruito un vitello d’oro da adorare come se fosse una divinità. La reazione di Dio è immediata: “Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice. Ho lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga.

Di te invece farò una grande nazione”. Il momento era tragico per Dio: ripudiare il suo popolo e lo stesso Mosè, o mettere nuovamente la fedeltà umana alla prova? Avviene allora la sconvolgente intercessione di Mosè presso il Signore Dio, che si conclude con insistenza: “Ricordati di Abramo, di Isacco, di Israele tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo”.

Dio riconosce la funzione di intercessore di Mosè. In modo analogo, Gesù, sempre vivo nella comunità ecclesiale, intercede per noi e con noi. La testimonianza di Gesù sottolinea la distanza tra “io” e “voi”: Commovente è l’affermazione che riassume tutto il programma del Redentore: “Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste… C’è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza”.

La fede dei giudei è deviata; non sono stati capaci di leggere la Sacra Scrittura con il cuore e la mente, e sono rimasti chiusi nel legalismo. Il tempo di Quaresima insiste anche sul dovere di essere adulti nella fede, di capire con coerenza i testi sacri; la vita di Gesù era un programma e una testimonianza resa alla verità e alla continuità dell’Alleanza.

Monaci Benedettini Silvestrini

Photo by Aaron Burden on Unsplash

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