Commento al Vangelo del giorno – 7 giugno 2017 – don Mauro Leonardi

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In quel tempo, vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c’è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l’hanno avuta come moglie». Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore». Mc 12, 18-27

Commento al Vangelo

[ads2]Il Vangelo di oggi ci parla di fedeltà. Non dalla prospettiva umana ma dal punto di vista di Dio, di cui il Matrimonio è segno. Ciò che in terrà può finire, può subire ferite e prima o poi è destinato alla morte, in Dio, nella Resurrezione della Carne, non può avere fine perché è innestato nel Corpo stesso di Dio e lo Spirito nel Sacramento conferisce questo marchio trinitario che, nel matrimonio, si è chiamati a vivere, sapendo che si tratta di vivere ciò che “occhio non vide e orecchio non udì” ma che grazie alla fede nella Resurrezione, sappiamo poter essere realizzato nell’eternità, in un corpo glorioso reso tale dal sacrificio di salvezza del Figlio.

Poesia

Quando non credo alla vita.
Ma solo alle regole.
Quando conosco quello che c’è scritto.
Ma non conosco te.
Quando faccio di Dio un regolatore di vite, un legislatore di vita e di morte.
Allora l’errore si fa grave.
Allora il pericolo si fa grande.
Non ho capito nulla anche se so tutto.

Quando sarò morta.
Non sarò più di nessuno.
Non mi prenderete più.
Non avrete alcun diritto su di me.
Non passerò più di mano in mano.
Di padrone in padrone.
Quando sarò morta.
Sarò sua.
Sarò vita.
Sarò amata.
Come ora ma di più.
Senza padrone.
Con il mio amato.

Sei il Dio dei viventi.
Ci sarà una sola regola amarsi.
Nessun possedere.
Nessun passarsi.
Io in te.
Tu in me.
Lo hai detto tante volte.
Sarà solo amore.
Sarà solo vita.

La legge o aiuta ad essere liberi o è la peggiore catena.
Dalla terra al cielo la mia vita sarà totalmente in te.
Sarai tu la mia sola catena.
Legata a te per la vita.
Piena di vita.
Piena di amore.
Piena di te.
Lasciamo stare i conteggi dei mariti, degli uomini, che ho avuto.
Lasciatemi stare.

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don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

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Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

 

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