Commento al Vangelo del giorno – 3 Settembre 2018 – don Mauro Leonardi

La presenza dello Spirito in Cristo, come in ognuno di noi, si rivela nella quotidianità, così come la Parola di Dio che porta i suoi frutti nella normalità.

La rivelazione significa “vestire due volte”, perché Dio si presenta con la sua essenza di Umiltà e Misericordia, di Amore legato con la Giustizia.

Poesia

L’amore è delicato

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Sei quasi timoroso.
Parole tanto grandi.
Parole di un grande profeta.
E parla di te.
Annuncia te e le cose buone e grandi che farai.
Sei quasi timoroso.
Leggi e ti siedi.
Con gli sguardi di tutti i tuoi su di te. E quegli sguardi pesano.
L’amore non è mai fragile.
Ma è delicato.
E tu lo sei.

Sei tornato.
Nel paese in cui sei nato e cresciuto.
Nella sinagoga che ti ha ascoltato tante volte.
Con il rotolo che ben conosci tra le mani.
Tra i tuoi conoscenti e concittadini.
Seduto in mezzo a loro.
Occhi negli occhi.
Sei tornato.
Sei unto.
Sei la parola che hanno ascoltato.
Ma come è difficile essere sé stessi tra coloro che ci conoscono bene.
Lo sguardo di chi ci conosce spesso vede solo quello che già sa, solo quello che vuole vedere.
E fa male quello sguardo.

Gesù mio, aiutami ad essere me stessa anche sotto lo sguardo dei miei. Anche se non mi capiscono ora. Anche se non mi riconoscono ora.
Aiutami a non cedere alla tentazione di uscire, di andarmene.
Dammi la forza di restare.
Di sedermi tra loro.
E lasciarmi guardare.
E avere il coraggio di dire: io sono questo.
Come hai fatto tu.

VENGELO DEL GIORNO

Lc 4, 16-30
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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