Commento al Vangelo del giorno – 21 giugno 2018 – don Mauro Leonardi

Anche nella preghiera, Gesù ci chiama alla sobrietà di parola e all’unità profonda tra ciò che diciamo e ciò che facciamo. Questa unità è garantita e custodita dalla comune filiazione divina e dal perdono da dare al prossimo nella consapevolezza di aver ricevuto dal Padre una misericordia gratuita e senza fine.

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Poesia

Padre mio per pregare uso le parole di tuo figlio, Gesù tuo Gesù mio.
Gesù mio qui in terra.
Il tuo regno sia per me, qui in terra; cielo e terra siano già qui davanti a me.
Padre mio dammeli ogni giorno.
Lui mi cancella i debiti, sta con me davanti alle tentazioni, mi libera.
Adesso, Padre mio, viene la parte difficile, che è quella di perdonare.
Cominciamo che mi perdoni tu e che sia tu il mio perdono.
Perdonami tanto che ne ho bisogno.
Perdonami tanto che io non ce la faccio.
Ma da perdonata, ce la farò.
Da perdonata, perdonerò.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 6, 7-15
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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