Commento al Vangelo del giorno – 17 Settembre 2018 – don Mauro Leonardi

Gesù offre tutte le sue parole per il popolo ed entra in una regione “impura”: si fa servo guarendo uno schiavo che sta per morire. E il centurione non attende tutte le parole di Cristo: gli basta la sua autorevolezza che è unità di vita.

Poesia

Chi sono per te?

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Due cortei si incontrano.
Uno guidata dalla vita, uno dalla morte.
Uno dalla gioia, uno dal dolore.
E quando l’amore incontra il dolore, torna la gioia.
E quando la vita incontra la morte, vince la vita.
Sempre.

Quando ami qualcuno.
Non è che servono grandi discorsi.
Basta incontrarsi.
Basta uno sguardo.
Bastano due parole.
E torna la vita.
E torna la gioia.
Senza amore non si capisce.
Senza amore non si vede.

Per vivere ci vuole quello che ci vuole per amare.
Amare e vivere sono la stessa cosa, amore mio, vita mia.
Servono le stesse cose.
Un cuore che vede, sente, parla.
Una mano che tocca e dona.

Quando mi ami
La vita si mette seduta.
La vita torna in vita.
E parlo di nuovo.
E vivo di nuovo.
E amo di nuovo.
Quando mi ami, mi restituisci tutto quello che mi era morto.
Per primo torna l’amore.
Torna in vita.

Solo l’amore asciuga le lacrime dopo aver pianto anche lui
Solo l’amore prima di dare gioia, soffre, sente lo stesso dolore.
Solo l’amore ha parole che fanno.
Solo l’amore dà la vita toccando.
Solo l’amore restituisce quello che mancava.
Solo l’amore , se lo incontri, si ferma e si fa vita insieme a me.
Solo Gesù fa i miracoli perché io piango.
Non perché è Dio.
Ma perché io piango.
Perché l’amore è una cosa piccola, pure quando fa i miracoli.
Perché l’amore è una cosa che passa di mano in mano.
Perché l’amore è una cosa piccola pure quando è Dio. Perché è Dio.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 7, 1-10
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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