Commento al Vangelo del giorno – 12 dicembre 2017 – Paolo Curtaz

Cristianesimo anno zero: con questo spirito vogliamo tornare alle origini e prendere molto sul serio l’invito alla conversione che la Chiesa sta vivendo. In un mare in tempesta il Signore ci chiede di vivere con serietà il vangelo e questo tempo di avvento ci permette di tornare all’essenziale, al volto del Dio da raccontare, alla purificazione della fede.

E questa purificazione passa anche attraverso il cambiamento dell’orribile idea di Dio che troppo spesso ci siamo costruiti. Ancora oggi Gesù ci ricorda qual è il Dio che stiamo per accogliere, che vogliamo far rinascere nei nostri cuori: un pastore che va in cerca della pecora perduta, che vuole che nessuno mai vada perso. Un Dio colmo di ogni tenerezza e di ogni verità, non un Dio “babbo natale” pacioccone e fesso, ma un Dio adulto che ci tratta da adulti.

Se nel passato noi cristiani abbiamo spesso coperto il vero volto di Dio con la maschera del giudice inflessibile, oggi corriamo invece il rischio di annacquarlo con una visione fintamente buonista. Dio è buono, certo, ma a caro prezzo ha pagato la nostra salvezza. Riscopriamo il volto del pastore che sa dove condurci.

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 18, 12-14
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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