Commento al Vangelo del 6 ottobre 2017 – don Mauro Leonardi

Nel leggere questo passo del Vangelo, dobbiamo avere il coraggio di sostituire il nome delle città biasimate da Gesù con il nostro nome: e chiedere a noi stessi se per caso ci siamo accorti dei prodigi che sono accaduti in mezzo a voi. Se abbiamo ascoltato chi ci parlava davvero di Gesù o se lo abbiamo disprezzato, disprezzando anche il Padre celeste.

Poesia

I tuoi prodigi.
Sono come una luce.
Svelano chi sei.
Svelano chi sono.
I tuoi prodigi.
Sono una luce tra me e te.
Tu, il mio Dio.
Il mio amore.
Il mio Gesù.
Io, la tua creatura.
La tua amata.
La tua Zippi.
Questo fa un prodigio.
Mi fa vedere la verità.
Su di me.
Su di te.
In ginocchio.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».  Lc 10, 13-16

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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