Commento al Vangelo del 26 Marzo 2020 – Padre Antonio Salinaro – Gv 5, 31-47

E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?

In questi tempi di coronavirus risulta difficile credere in un Dio onnipotente, in un Dio che si prende cura, in un Dio che salva… oppure può essere estremamente facile rifugiarsi solo nella fede, nella preghiera, come evasione o come tendenza alla fuga dalla realtà… credere non è un fatto solo mentale ma una realtà che coinvolge anche tutti nostri sensi ed emozioni e non si rifugia nel giudizio dell’altro ma solo nella compassione e tenerezza di Dio.

Per questo chi si affida solo alla ragione e alla matrice causa effetto, alla economia della vita e al potere che l’altro può o meno darmi e chi confida solo nell’uomo, non riesce a credere, non riesce a fidarsi, perché è così impaurito di perdere qualcosa che non rischia di lasciare per avere il meglio. Proprio come capita agli interlocutori di Gesù preoccupati di perdere il loro potere e i privilegi che questo comporta!

L’unico Dio, il padre, annunciato da Gesù, ci aiuta sempre alla fiducia, a lasciar andare le cose, a sentire l’insentibile, ad allargare le nostre menti, a fidarci degli uomini che la vita a disposto per la nostra cura, a conservare la fiducia nella vitalità della vita…

Quaresima tempo per rispondere alle domande del cuore. Buona giornata!


A cura di p. Antonio Salinaro su Facebook

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