Commento al Vangelo del 23 ottobre 2017 – don Mauro Leonardi

La nostra vita non dipende da ciò che possediamo ma da ciò che doniamo e che ci viene donato. Conta di più dividersi un’eredità o acquisire un fratello ed il suo amore? Di fronte all’aridità nella quale spesso gettiamo i nostri affetti, Gesù ci ricorda le uniche e vere priorità dettate dal cuore e dalla verità che da esso solo trova fondamento.

Poesia

Un maestro come sei.
Non può insegnare altro che la libertà.
Un maestro come sei.
Non può insegnare altro che l’amore.
Faccio valere io i miei diritti.
Prendo io le mie decisioni.
Amare è vivere.
Vivere non dipende da quanto si ha.
Ma da chi si ha. Di chi si è.
La mia vita è la tua.
Tu sei la mia vita.
È questa l’unica abbondanza della mia vita.

Dammi da vivere Gesù mio.
Riempi i miei granai.
Dammi l’abbondanza che non posso trovare nei miei campi, nelle mie cose.
Ma solo in te.
Solo con te.
Dammi quell’abbondanza che chiamo amore.
Che sei tu.
Ed è l’unica che riempie.
Ed è l’unica che non basta.
L’unica.
Ho bisogno di una vita, di un cuore più grande, per contenerla.
Il tuo.

Il bene più grande che ho.
Sei tu.
Sei tanto grande.
Tanto abbondante.
Che la mia vita ne è piena.
Traboccante.
Raccolgo il tuo amore ogni giorno.
E ogni giorno ne è pieno.
E ogni notte ne è piena.
Sei il bene più ricco della mia anima.
Sei tu Gesù mio.
Sei tu il granaio nuovo.
Ogni giorno.
Sei tu il granaio nuovo in cui metto me stessa.
Anima e corpo.
Ricca. Traboccante. Solo di te.

Non sei venuto a dire e a fare.
Quello che la legge già dice e già fa.
Non sei venuto a prendere a dividere, a dare, i miei raccolti, le mie cose.
Sei venuto a prendere me.
Se tu riposo, cibo, acqua, gioia della mia vita.
Sei tu la casa più grande che ho scelto per custodire la mia vita.
Sono tue le braccia che contengono me, quello che sono, quello che ho.

La mia vita ha fatto frutto.
La mia vita ha dato il suo raccolto.
Con chi devo dividerlo, lo divido.
È giusto.
A te, Dio, la mia vita.
Sei tu la mia ricchezza.
Tutto quello che sono lo ripongo nelle tue mani, tra le tue braccia.
Sei tu stesso, Gesù mio, amore mio, il custode della mia vita, della mia anima, del mio corpo.
Tutto ti rendo.
Tutto è tuo.
È giusto.
È più che giusto.
È amore.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 12, 13-21
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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