«Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».
Meditiamo oggi su un brano che ci parla del giudizio finale, dove il Signore ci fa capire che la nostra vita sarà valutata su quanto avremo saputo donare. Si diventa grandi proprio nella misura in cui s’impara ad aprire la mano ed il cuore.
Le sofferenze dell’uomo e il bisogno del povero non lasciano mai indifferente Gesù e chiede a noi di fare altrettanto. Bisogna che amiamo sempre, che amiamo senza aspettarci nulla in cambio, senza porre condizioni.
L’amore vero comunica fiducia, forza, speranza. Certo, non sempre è facile ma in qualunque situazione o persona mettiamo amore, ciò che sembrava impossibile diventa possibile. L’amore dà un nome al fratello in difficoltà , lo rialza, lo riconosce come un dono: più noi apriamo la porta all’altro, più ritroviamo il nostro nome più vero, il nostro volto più bello: quello di figli di Dio. Viviamo per amare, tendiamo la nostra mano, andiamo controcorrente, assumiamoci le nostre responsabilità .
Al termine della nostra vita saremo giudicati su quanto abbiamo amato e non su quanto abbiamo accumulato. Auguriamoci che la misericordia di Dio sarà più grande della nostra indifferenza.
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.