Commento al Vangelo del 19 ottobre 2017 – don Silvio Longobardi

“A questa generazione sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo” (11,50).

Queste parole costituiscono una vera e propria sfida e rappresentano il sigillo di una dura invettiva contro coloro che si ritengono i più fedeli custodi della tradizione religiosa. Gesù si trova nella casa del fariseo (11,37) e sente tutta la diffidenza delle persone che gli sono attorno ma non può tacere. A chi pretende di giudicarlo e condannarlo senza appello, egli ricorda che un altro è il Giudice e anche loro dovranno rendere conto.

Quando Gesù parla di “questa generazione” non vuole mettere tutti nel mucchio ma ricordare che quelli che hanno avuto la grazia di incontrarlo hanno una precisa responsabilità e dovranno rendere conto. Parole come queste non possono essere pronunciate con il sorriso di chi stringe la mano ma con lo slancio e la passione di chi ha piena coscienza della sua autorità. La sua voce ha un timbro particolarmente grave nel tentativo di scuotere i suoi interlocutori. L’espressione “guai a voi” – che risuona cinque volte in questa sezione (11, 17-54) non è una sentenza di condanna ma un forte appello alla conversione. Un’ultima e decisiva chiamata. Nell’Apocalisse l’annuncio dei “guai” accompagna il suono delle ultime tre trombe e precede il giudizio finale.

In questa luce possiamo intendere anche la formulazione evangelica come l’annuncio del giudizio, un invito a considerare attentamente la propria vita per verificare la fedeltà al Vangelo. Al termine della Messa celebrata nella Valle dei templi, Giovanni Paolo II disse con voce grave: “Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, qualsiasi mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. […] Nel nome di Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è Via, Verità e Vita, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!” (9 maggio 1993). In gioco c’è la salvezza nostra e quella dell’umanità. Lo abbiamo capito? E siamo pronti a liberarci da tutti quei lacci che c’impediscono di vivere interamente al servizio di Dio?

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 11, 47-54
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

A cura di don Silvio Longobardi per Punto Famiglia

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