Commento al Vangelo del 17 maggio 2018 – Paolo Curtaz

Ogni volta che leggo questo testo mi emoziono. Tanto. Mi emoziono perché Gesù, nel momento più drammatico della propria vita, non getta la spugna, non lascia perdere, non si arrende, non dice che non ci sono soluzioni e se ne va.

Mi emoziono perché, nel marasma interiore che immagino stia vivendo, riesce ancora a parlare di Dio, insegna, profetizza. Mi emoziono, e tanto, perché trova il tempo e la voglia di pregare per i suoi discepoli, quei discepoli che gli stanno attorno e che hanno ampiamente dimostrato di non essere minimamente all’altezza della situazione.

[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]

Quei discepoli approssimativi e fragili che, invece, di sostenerlo nell’ultima battaglia, scapperanno travolti dalla paura. E mi emoziono, e tanto, quanto leggo che nella preghiera di Cristo ci sono anch’io. Uno di quelli che per la testimonianza dei Dodici ha creduto e orientato la propria vita sulle strade del Vangelo.

Sì, quella notte Gesù ha pensato anche a me. E ha pregato per me, che non venga meno la mia fede. Ero presente al Getsemani, ero presente nel cuore del Maestro. Di cosa mai devo ancora preoccuparmi nella vita?

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

Gv 17, 20-26
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Read more

Local News