Commento al Vangelo del 16 ottobre 2017 – don Mauro Leonardi

In un momento di successo, quando la folla lo acclama e si precipita attorno a lui, Gesù tiene a bada i facili entusiasmi: infatti la vera fede non consiste nell’accorrere presso di Lui cercando  miracoli, né nell’invocare continuamente il suo nome, ma in una ricerca incessante, nutrita d’amore del bene del prossimo: una ricerca spesso dolorosa e tale da dover affrontare il deserto o la solitudine e la paura; ma una ricerca senza fine perché nutrita dal desiderio di incontrare e riconoscere in Gesù il Figlio di Dio.

Poesia

Non conosco bene.
Non ricordo bene.
Tutte le storie.
Tutte le persone.
Di cui parli.
Di cui mi racconti.
Ma una cosa la so.
Una cosa l’ho capita.
I segni sono le persone.
I segni non si fanno.
I segni sono.
Sono io.
Sei tu.
Se vogliono un segno devono guardare te.
Vivere te.
E’ Giona il segno di Giona.
Sei tu, amore mio, il segno della mia vita, dei miei giorni.
Ti amo tanto.
E mi alzerei di notte.
E partirei da lontano.
E correrei.
Per venire da te.
Per stare con te.
Per trovare te.
Perché se sei un segno non lo so.
Ma so che hai lasciato un segno nella mia vita.
E ora è tua.

Se volete un segno, lo avrete.
Lo avete già.
È lui.
Non guardate il cielo.
Guardate i suoi occhi: è lui il segno.
Non guardate il cielo.
Guardate la sua bocca.
Le sue parole sono il segno.
Non c’è da capire.
C’è da camminare.
Da correre.
Da accamparsi accanto a lui.
E’ più grande di tutti ma se non lo ami, non lo vedi.
E’ più grande di tutti, ma se non stai con lui, se non vai da lui, non lo riconosci.
È inutile accalcarsi per vedere segni, prove, conferme.
C’è un uomo.
C’è lui.
E’ il più grande perché tutto comprende.
Tutti prende.
E’ inutile accalcarsi.
Alzati, cammina, appoggiati.
È lui il segno.
È lui l’arrivo di ogni viaggio.

Mi sono alzata da molto lontano.
E sono arrivata da te.
Ho ascoltato te.
E mi sono convertita.
Non cercavo sapienza.
Cercavo te.
Non cercavo prediche.
Cercavo te.
Non ho bisogno di segni.
Sono segnata.
Ho bisogno di te.
Segna, conosci, converti, tu la mia vita.
Sono qui.
Sono arrivata.
Non mi muovo.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 11, 29-32
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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