Commento al Vangelo del 16 marzo 2018 – Paolo Curtaz

L’intero vangelo di Giovanni è un processo contro Gesù. Il finto processo tenutosi dopo l’arresto sarà solo una ratifica in contumacia di una decisione già presa.

Gesù deve morire perché estremamente pericoloso; si proclama Messia, mette in discussione l’interpretazione della Legge, evidenzia le contraddizioni della rinata classe sacerdotale, irride alla presunta santità dei farisei.

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Quanto basta per renderselo antipatico e, ciò che più teme la classe dirigente, per creare un movimento che potrebbe infastidire i romani, facendo perdere l’autonomia riconquistata dai sadducei. Insomma: Gesù è diventato un problema per l’ordine pubblico.

Poco importa se ciò che dice sia vero, o se davvero egli sia ciò che pretende di essere. Ci sono valori superiori alla verità, in certi ambienti. Gesù è costretto a tornare in Galilea, ma l’ardore per la sua missione gli fa correre dei rischi e torna a Gerusalemme per la festa della capanne, cercando di non farsi notare.

Può una fiamma accesa restare nascosta sotto lo sgabello? No, certo, e Gesù torna a predicare nel tempio, mettendosi ancora di più nei guai. Come fanno, ancora oggi, centinaia di cristiani costretti a nascondersi per non essere perseguitati.

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 7, 1-2. 10. 25-30
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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