Commento al Vangelo del 14 luglio 2018 – Monastero di Bose

Se in tutto il Vangelo Gesù dice in molti modi che per vivere nella libertà e per amore la condizione indispensabile è il non preoccuparsi per se stessi, in questa pericope vuol mettere in guardia i suoi discepoli da quell’insidia che più ci costringe a darci pensiero per la nostra vita: la paura. La paura di essere odiati, perseguitati e anche uccisi. Per ben tre volte Gesù dice, infatti, ai suoi discepoli: “Non temete, non abbiate paura”; neppure di quelli che vi possono uccidere. È l’insegnamento capitale di Gesù, che vuole renderci capaci di amare senza condizioni.

Come dice la Lettera agli Ebrei (2,15), Gesù, del tutto partecipe della nostra condizione umana mortale e minacciata, con la sua vita e la sua morte ha liberato gli esseri umani che, per paura della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.

Libertà è innanzitutto libertà dalla paura per la propria vita. E lo Spirito santo, che sempre è con noi se lo invochiamo, è spirito di libertà, più forte di ogni schiavitù generata dalla paura.

Gesù ha appena detto ai suoi discepoli, inviandoli in missione, che saranno odiati, perseguitati e consegnati ai tribunali persino dai famigliari, ma che dovranno non preoccuparsi ma confidare nello Spirito santo per poter restare miti come pecore in mezzo ai lupi, senza mai diventare lupi.

E ora dice loro che per essere suoi discepoli occorre seguirlo, per vivere e agire come lui ce ne ha dato l’esempio, e non tentare altre vie, e che solo in una cosa può avvenire al discepolo di superare Gesù, nel subire accuse menzognere: “Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi famigliari!”.

Ma subito si affretta a esortarli: non abbiate paura di loro, di chi vi accusa con menzogne! Non vi è nulla di nascosto che prima o poi non venga alla luce, e dunque non temeteli. Libertà è sempre anche libertà di non mentire, di dire la verità senza lasciarsi intimorire da nessuno. La mitezza di pecore tra i lupi, così come la parresia, la forza di dire la verità di fronte al potente che non vuole sentirla, sono frutto della libertà dalla paura.

Con queste parole Gesù ci consegna il suo segreto, ciò che lo rendeva così libero: potremo seguirlo se, confidando come lui nel Padre, non ci lasceremo vincere dalla paura, neppure di quelli che ci uccidono, perché non hanno potere di uccidere l’anima.

La nostra anima umana, l’umanità in cui consistiamo, e che è a immagine di Dio, non è uccisa, snaturata, smentita dall’odio, fino all’uccisione, che riceve e patisce dagli altri, ma solo dall’odio che prova e mette in atto, solo dunque da colui che da dentro di noi ci vuol costringere ad odiare e a mentire. Non lasciarsi alienare e corrompere dalla paura dell’odio ricevuto fino a vendicarsene odiando, è la via stretta per salvare l’umanità della nostra anima, l’unico bottino che Dio sappia aiutarci a conservare.

E per convincerci a non temere, ci parla dei passeri: se neppure uno di loro cade senza il Padre accanto a sé, quanto più voi! Il non temere è fondato sulla fiducia di essere cari al Padre che è nei cieli.

Questa parola di Gesù, che lo narra così bene, è il Vangelo della libertà e della beatitudine per i poveri.

fratel Ludwig della comunità monastica di Bose

Mt 10, 24-33
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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