Cenacolo GAM – Commento al Vangelo del 25 Luglio 2019

Diventare grande

Il brano del Vangelo è un contrappunto tra due glorie: quella del Figlio dell’uomo e quella degli uomini. La prima sta nel consegnarsi, servire e dare la vita; la seconda sta nel possedere, asservire e dare la morte.

È una lotta tra l’egoismo e l’amore, dove l’amore vince con la propria sconfitta, e l’egoismo perde con la propria vittoria. L’uomo è desiderio di riconoscimento: è come è visto. Ma, ignorando come Dio lo ama, difetta di quel riconoscimento assoluto di cui è fame assoluta. Per questo cerca costantemente di essere visto dagli uomini, e riduce la propria esistenza a puro apparire, a idolatria («culto dell’immagine»).

La sua realizzazione non è più diventare conforme alla Gloria, di cui è riflesso, ma corrispondere all’immagine che gli altri debbono avere di lui. Il racconto è un dialogo di equivoci tra Gesù e i discepoli che, come tutti, sono ciechi proprio davanti alla «Gloria». Ciò che la madre dei figli di Zebedeo vuole da Gesù è la vana-gloria, che pure gli altri dieci desiderano.

La Parola per me, Oggi

«Che vuoi»? Gesù vuole che esprimiamo i nostri desideri, anche sbagliati, in modo che possiamo confrontarli con i suoi. Molte volte non conosciamo o non osiamo rivelare neppure a noi stessi le intenzioni malvagie che si nascondono anche nelle nostre buone azioni. Gesù desidera che sappiamo ciò che vogliamo, perché alla fine possiamo volere ciò che lui stesso vuol darci, e che solo allora ci può dare.

La Parola si fa Preghiera

Signore, Dio della vita, tu hai inviato il tuo Figlio a seminare la parola nel nostro cuore. Aiutaci a liberarlo dalle pietre che lo rendono sterile e donagli una profondità sufficiente perché il germe della vita divina possa germogliare e portare frutto.

FonteCenacolo GAM

Il Cenacolo GAM si fonda essenzialmente sulla Parola di Dio e sulla preghiera.
Il Cenacolo GAM ama il Papa e la Chiesa a lui unita e gli promette fedeltà indiscutibile.

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Il mio calice, lo berrete.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20, 20-28

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

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