Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 24 Febbraio 2020

Nella preghiera di Gesú palpiamo l’interesse di Dio per per gli uomini

Oggi torniamo a riflettere sulla preghiera di Gesù relazionata con la Sua prodigiosa azione risanatrice. Nei Vangeli appaiono diverse situazioni nelle quali Gesù prega davanti all’opera benefica e sanatoria di Dio Padre, che agisce per mezzo Suo.

Si tratta di una preghiera che, ancora una volta, rivela la relazione unica di conoscenza e di comunione con il Padre, mentre Gesù prende parte, con grande prossimità umana nella sofferenza dei Suoi amici o di tanti poveri ed ammalati ai quali Egli concretamente vuole aiutare. Con la Sua preghiera, Gesù vuole guidarci verso la fede, verso la fiducia totale in Dio e la Sua volontà, e mostrarci che questo Dio che ha amato l’uomo –fino a tal punto da mandare Suo Figlio Unigenito- è il Dio della Vita, il Dio che ci porta la speranza ed è capace di cambiare le situazioni umanamente impossibili.

La mia preghiera fiduciosa, come credente, sarà un testimonio vivo della presenza di Dio nel mondo e del Suo interesse per l’uomo.

Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net


LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Credo, Signore: aiuta la mia incredulità.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9, 14-29 In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». Parola del Signore

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