Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 1 Aprile 2020 – Gv 8, 31-42

La “Redenzione” permette che la verità sia riconoscibile

Oggi, la verità e le opinioni sbagliate sono mischiate in questo mondo. La verità, in tutta la sua grandezza, non appare. Invece il mondo è “vero” se riflette Dio, la Ragione eterna dalla quale è nato. E l’uomo si fa “vero”, se arriva ad essere immagine di Dio.

La “non-redenzione” del mondo consiste, precisamente, nella non “legittimazione” della creazione e nel “non-riconoscimento” della verità; che porta necessariamente al dominio del pragmatismo e, di conseguenza, il potere dei più forti si trasforma nel “dio” di questo mondo. Nella grande matematica della creazione, che oggi leggiamo nel codice genetico umano, percepiamo il linguaggio di Dio, ma non l’intero linguaggio. La verità funzionale sull’uomo si è resa visibile. Ma la verità su se stesso e riguardante il bene morale non la si può leggere in questo modo.

-La “Redenzione” permette che la verità sia riconoscibile. E può essere riconoscibile solo se Dio è identificabile: Lui si fa conoscere attraverso il Cristo crocifisso.


Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net


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