Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2021

Medita

La missione dei dodici è la continuazione della missione stessa di Gesù. Essi furono scelti “perché stessero con lui e per mandarli a predicare”. Gli apostoli dovranno riprodurre in sé il Cristo, che annuncia la buona novella del regno. Ecco perché questo brano non riporta parole del Signore riguardo a ciò che gli apostoli dovranno dire, ma solo su come dovranno presentarsi. Gesù non chiama a sé per trattenere, lontani dal mondo, coloro che gli rispondono, ma per inviarli allo sbaraglio, in mezzo alla gente che potrà accoglierli oppure no. La vocazione è inscindibile dalla missione e deve sfociare in essa. L’esodo non è un optional, ma la necessaria irradiazione della vita spirituale. A chi crede il Signore dà il potere di operare il bene in nome suo.

I discepoli vanno a due a due, nessuno parte da solo, perché l’evangelizzazione è una missione comunitaria, porta frutti solo se fatta in comunione con la Chiesa, coi fratelli. Ogni vero annuncio nasce dal confronto, dall’approfondimento in comune. Ecco perché, insieme, si arriva prima, si opera meglio e non si corre il rischio di portare le proprie idee al posto di quelle di Gesù. Oggi è la Chiesa che ci manda e ci accompagna. Andare, allora, ma in semplicità, in povertà, senza bagagli troppo pesanti. Liberi per amore, vuoti per lasciarsi riempire, ricchi solo di Lui. “Non prendete nulla per il viaggio, oltre al bastone”. Cioè, appoggiamoci a Lui, il resto può essere utile, se c’è, ma non è necessario. Quanto ci sbagliamo pensando di poter richiamare la gente al Vangelo usando solo i mezzi umani. Ciò che conta più di tutto è avere Gesù nel cuore. Conoscerlo, amarlo, volerlo servire, volergli assomigliare, contare sulla sua forza e non sulla nostra capacità.

Per riflettere

Nella Chiesa è Gesù stesso che ti manda, modella il tuo cuore e ti trasforma con la sua parola di vita. Quanti lo cercano e non sanno dove abita! Tu sei mandato proprio a loro. Tu diventi un portatore di speranza, un costruttore di pace, uno che dà quello che ha. È questo, il tuo impegno di oggi, di domani e di sempre. Gratuitamente hai ricevuto, gratuitamente dai. Gesù ti precede e ti traccia la strada.

Preghiera finale

Offriamo in questa giornata la nostra preghiera
e le nostre azioni a Dio Padre per quanti hanno scelto
di seguire Gesù e di servire la Chiesa attraverso la vocazione alla vita consacrata,
che è la chiamata ad essere segno visibile e concreto di comunione e amore per tutti.
In particolare gli affidiamo i giovani in formazione,
e quanti in questo tempo si stanno interrogando
sul progetto d’amore che Dio ha su ciascuno.
Seguire il Signore esige perciò impegno, fedeltà, coraggio e fede.
Chiediamo al Padre, fonte di ogni vocazione,
il dono di seguire il Figlio per servirlo ogni giorno con cuore libero.


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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