Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 31 Maggio 2020

Medita

È di nuovo il primo giorno della settimana, come il mattino di Pasqua e ancora le porte sono chiuse, come era sigillato l’ingresso del sepolcro.
Quel giorno, come oggi, la potenza di Dio spalanca le porte, rotola le pietre… toglie i macigni dal cuore, insieme alle tenebre del dolore e della paura e spinge fuori, verso tutti, inviando in missione. Non sono soli i discepoli: il Signore morto e risorto alita su di loro, come Dio alitò sul primo uomo, perché rinati nella sua Pasqua possano vivere e partecipare alla sua vita divina.
Il Cristo che i discepoli incontrano è il crocifisso resuscitato. Lui non ha lasciato l’uomo da solo, ma ha condiviso tutto il dramma della vita umana. Lui, obbediente fino alla morte, testimonia la potenza di Dio e la sua fedeltà, per sempre. La pace che dona ai discepoli non è promessa di “quieto vivere”, ma pienezza dei doni messianici.

Rifletti

Cosa significa, per me, la pace che Gesù dona? Sono pronto ad affrontare il conflitto, lo scherno, il giudizio… per Lui e per il Vangelo, aprendo le “mie porte” sul mondo?

Prega

Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale
e su coloro che hai reso figli di adozione
in Cristo tuo Figlio hai effuso lo Spirito Santo,
che agli albori della chiesa nascente
ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli,
e ha riunito i linguaggi della famiglia umana
nella professione dell’unica fede.


AUTORE: Cristina e Emanuele Cattin, Michela e Paolo Buti
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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