Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 28 Luglio 2020

Medita

È sempre Matteo che scrive; il gabelliere che rispose alla chiamata di Gesù mentre era intento al tavolo di lavoro. Il pubblicano diventato apostolo che, secondo la tradizione, predicò il suo Vangelo agli ebrei di Palestina. E proprio questo suo rivolgersi agli ebrei ed essere “figlio del mondo” è, forse, la chiave di lettura di questo passo evangelico.
La fede che salva non è tanto quella scritta nella legge di Israele, nei suoi innumerevoli precetti che ne fanno un “giogo pesante”, ma è quella in Gesù. È Lui il seminatore di cui parla la parabola; colui che semina non con le mani ma attraverso la sua Parola. Una Parola che è un “giogo leggero”, un richiamo che si condensa in due soli precetti: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, e il prossimo come noi stessi. Il di più e il diverso che viene dagli uomini è frutto del maligno.
Il campo non è solamente il popolo eletto di Israele, ma è tutto il mondo.
Il buon seme sono tutti coloro che ascoltano la parola di Gesù e la fanno propria testimoniandola e professando la loro fede con parole ed opere di carità. Così facendo si radicano in Dio, e sono perciò figli del Regno. Sono loro il seme buono che produrrà frutto e che convertirà alla fede in Gesù, riconoscendolo come il Messia atteso; il nostro Salvatore e redentore. E sarà proprio dai frutti che producono che si potrà verificare se erano seme buono oppure zizzania.

Rifletti

Posti quotidianamente di fronte alla antitesi fra religiosità e immanente positivismo in virtù del quale niente esiste al di là della realtà percepita, sappiamo replicare alla maniera di Gesù che ci richiama a non confondere la ritualità con la fede e a rivolgersi a Dio in modo essenziale? Sappiamo conformarci alla Sua volontà e amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amati, oppure riduciamo la fede ad una serie di pratiche rituali? Non chi dice “Signore! Signore!” entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio. Questo ci dice Gesù.

Prega

Maria, che alle Nozze di Cana
con fede nel tuo figlio Gesù,
hai invitato i servi
a fare quello che Lui avrebbe detto,
aiutaci ad avere la tua stessa fede in Gesù
e ad essere testimoni credibili della Sua Parola.


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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