Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 28 Agosto 2021

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Il Vangelo odierno ci presenta la parabola dei talenti. I talenti, al tempo di Gesù, erano monete di grande valore. Come in ogni parabola evangelica, l’ambientazione e la storia narrata sono realistiche. Esse ci parlano di un uomo che, dovendo partire per un lungo viaggio, lascia alcune di queste preziose monete ai suoi servi: cinque ad uno, due ad un altro, una ad un altro ancora. La distribuzione non è casuale ma “secondo la capacità di ciascuno”: quest’uomo conosce profondamente i suoi servi e non intende gravare su di loro con un onere che non potrebbero sostenere. Dopo un po’ di tempo il padrone ritorna e vuole “regolare i conti” con i suoi servi. Non tutti, però, hanno saputo mettere a frutto i talenti ricevuti; l’ultimo dei tre ha “avuto paura” e ha nascosto la sua moneta in un campo, per poi restituirla tal quale a chi gliela aveva affidata.

Nel linguaggio simbolico della parabola, Dio ci dona, oltre alla vita stessa, una serie infinita di doti e qualità fisiche, psichiche e spirituali, che ciascuno di noi è chiamato a mettere a frutto concretamente nella storia personale e comunitaria che sempre ci caratterizza come persone in relazione con gli altri e con il mondo. Questo lo si può fare nella consapevolezza di ricevere e poter donare secondo una “misura” che può essere conosciuta profondamente solo da Dio, cioè da Colui che unicamente può “mietere dove non ha seminato” e “raccogliere dove non ha sparso”. Il nostro compito è quello di fidarci di Lui, abbandonando una volta per tutte l’idea di un Dio punitivo e severo, per trovare il coraggio di metterci davvero in gioco accogliendo il suo amore di Padre, che desidera soltanto che i suoi figli vivano pienamente la vita in tutta la sua ricchezza e potenzialità di dono per se stessi e per gli altri.

Sono disposto ad assumermi la responsabilità di mettere a frutto ciò che mi è stato donato? Sono consapevole che la mia vita è sì un dono da custodire, ma nella fedeltà a Dio attraverso l’amore autentico e concreto verso me stesso e i miei fratelli?

Preghiera finale

Dio solo può dare la fede; tu, però, puoi dare la tua testimonianza.
Dio solo può dare la speranza; tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli.
Dio solo può dare l’amore; tu, però, puoi insegnare all’altro ad amare.
Dio solo può dare la pace; tu, però, puoi seminare l’unione.
Dio solo può dare la forza; tu, però, puoi dare sostegno ad uno scoraggiato.
Dio solo è la via; tu, però, puoi indicarla agli altri.
Dio solo è la luce; tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti.
Dio solo è la vita; tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere.
Dio solo può fare ciò che appare impossibile; tu, però, potrai fare il possibile.
Dio solo basta a sé stesso; Egli, però, preferisce contare su di te.
(Preghiera sui talenti)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi