Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2020

Medita

Il vangelo di oggi narra il secondo annuncio della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. I discepoli sono spaventati, hanno paura. Non capiscono la parola sulla croce, perché non sono capaci di comprendere e accettare un Messia che diventa servo dei fratelli.

Loro continuano a sognare un Messia glorioso. Quando Gesù annuncia la sua Passione e Morte, i discepoli discutono su chi di loro sia il più grande; discussione che ancora oggi appare nella nostra società.

La risposta di Gesù è un riassunto della testimonianza di vita che lui stesso stava dando fin dall’inizio: se uno vuol essere il primo sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti! Il potere deve essere usato non per salire e dominare, ma per scendere e servire. Poi Gesù mette in mezzo a loro un bambino. Lui si identifica con i piccoli. Chi accoglie i piccoli in nome di Gesù, accoglie Dio stesso!

Rifletti

Farsi piccoli significa accogliere, dentro le nostre preoccupazioni e i nostri pensieri, tutti i piccoli e gli indifesi. Beati noi se li accogliamo e li abbracciamo come Gesù fece con quel bambino.

Prega

Sia gloria al Padre onnipotente,
al Figlio, Gesù Cristo Signore,
allo Spirito Santo Amore,
nei secoli dei secoli. Amen

Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9, 30-37 In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Parola del Signore

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