Medita
Due notazioni. La prima: se un leader religioso volesse creare un movimento di una qualche consistenza, si circonderebbe di gente seria, preparata, motivata. La lista dei discepoli di cui ci parlano i vangeli è invece imbarazzante, non suggerisce certo un team destinato al successo. Alcuni sono figli di pescatori e pescatori a loro volta. Spicca Matteo, che doveva essere istruito (almeno sapeva fare di conto) e certamente era molto ricco. Se gli altri avessero avuto titoli di qualche tipo, o professioni di qualche reputazione, i vangeli ce lo avrebbero detto. Se pensiamo che i vangeli sono scritti molto dopo la morte di Gesù e ad uso delle prime comunità , viene da meditare sulla confessione di modestia che ammettono.
La seconda: in tutte le liste il primo nome che compare è Pietro. Scrivendo i vangeli, tutti gli autori riconoscono che tra gli apostoli Pietro ha un ruolo significativo. Ma Pietro è quello che nei vangeli fa le peggiori figure. Non capisce, non riesce a seguire Gesù. Alterna entusiasmi eccessivi a momenti sconsolati. Non esercita alcuna guida sui discepoli. E infine lo tradisce per ben tre volte—che è come dire, sempre.
Nell’antichità classica si scrivevano biografie degli uomini illustri per descriverne le capacità straordinarie e i successi, omettendo le zone d’ombra. Se i vangeli fossero una biografia di Gesù sarebbero un vero disastro letterario. Davvero la logica del vangelo è rovesciata.
Per riflettere
Gesù chiama i Dodici perché stiano con lui e poi per mandarli a predicare e guarire. La comunione con Gesù è la condizione e la premessa della missione.
A volte le ruote della nostra missione sono sgonfie. Ci viene subito da risolvere con un supplemento di organizzazione, di zelo, di attività . Forse sarebbe meglio ripensare alla relazione con Gesù.
Preghiera finale
Dio nostro, tu sei al centro di tutto e tutto circondi.
Tutto si curva al tuo passaggio: gioie, progressi, dolori, fallimenti,
errori, opere, preghiere, bellezze, potenze del cielo, della terra e degli inferi.
Tutto mette la propria energia a servizio del tuo spazio divino
e da esso tutto è pervaso con potenza.
Tu non distruggi le cose e neppure le forzi: le liberi, le orienti, le trasfiguri, le animi.
Non le abbandoni, ma ti appoggi su di loro
e avanzi trascinando con te ciò che in loro è santo.
Donaci la purezza di cuore, la fede, la fedeltà ,
perché con questi doni si costruisce la nuova terra e si vince il mondo
in Gesù Cristo, nostro Signore.
(Pierre Teilhard de Chardin)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi